Mauritania, l’ex presidente Aziz accusato di arricchimento illecito si dichiara non colpevole

di claudia
Mohamed Ould Abdel Aziz

Alla ripresa del suo processo ieri a Nouakchott, l’ex presidente della Mauritania, Mohamed Ould Abdel Aziz, si è dichiarato non colpevole per l’accusa di arricchimento illecito su cui ha iniziato a essere interrogato dai giudici. La corte ha ripreso le udienze dopo una pausa di due settimane.

Aziz è accusato di “abuso d’ufficio”, “spaccio di influenze”, arricchimento illecito” e “riciclaggio di denaro” insieme a due ex primi ministri, ex ministri e uomini d’affari. È sospettato di aver sottratto denaro da contratti statali o dalla vendita di immobili, accumulando una fortuna equivalente a oltre 72 milioni di dollari.

“Sono vittima di un complotto ordito da coloro a cui mi sono opposto”, ha detto Aziz dopo che il tribunale ha letto le accuse contro di lui. Aziz ha anche invocato la Costituzione della Mauritania, che, ha detto, vieta di processare un presidente per atti commessi nell’esercizio delle sue funzioni. “Questa corte non ha giurisdizione per processarmi”, ha detto.

L’uomo di 66 anni ha preso le redini della Mauritania dopo un colpo di stato nel 2008 prima di essere eletto l’anno successivo e rieletto nel 2014. Aziz si è dimesso nel 2019 dopo due mandati in cui aveva disinnescato un’insurrezione jihadista che si era diffusa in altri paesi del Sahel.

Il suo successore è il suo ex alleato, Mohamed Ould Ghazouani,, protagonista del primo trasferimento pacifico del potere tra leader eletti nella storia di un Paese segnato da colpi di stato e sconvolgimenti.

Le relazioni fra i due si sono inasprite pochi mesi dopo il passaggio di consegne quando sono emerse accuse di cattiva condotta finanziaria.

La Mauritania si è classificata al 130° posto su 180 nell’indice di percezione della corruzione del 2022 dell’organizzazione Transparency International.

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