Lunedì in Mauritania tre imputati sono stati condannati a più di un anno di prigione per aver “trattato il prossimo come uno schiavo”. È la prima volta che viene emessa una sentenza per questo tipo di delitto in un paese dove lo schiavismo è ancora molto presente e periodicamente denunciato da numerose ONG per i diritti umani.
Il tribunale speciale per la repressione dei crimini dello schiavismo ha condannato al massimo della pena previsto per questo reato tre cittadini mauritani in tre casi distinti, secondo quanto afferma il quotidiano francese Le Monde. I condannati dovranno anche pagare una multa di 600 euro a causa del “pregiudizio morale” subito dalle persone che hanno insultato.
Sentenze che seguono quelle del marzo scorso, quando altre tre persone sono state condannate a pene di 10 e 20 anni di reclusione per “pratiche schiaviste”. Nel 2015 la Mauritania si è dotata di tre tribunali speciali contro lo schiavismo.
Nel paese dell’Africa occidentale lo schiavismo è ufficialmente abolito dal 1981, ma le ONG accusano il governo di Nouakchott di negare e censurare la persistenza di questa pratica. Secondo le stime, nel 2016 ancora 46mila persone erano ridotte in schiavitù nel paese.