Mauritius, condannato ma in libertà il capitano della Wakashio

di claudia

Sono stati condannati a 20 mesi di carcere, ma torneranno presto in libertà il capitano e il secondo ufficiale della petroliera giapponese Mv Wakashio, responsabili di una marea nera di dimensioni epocali nelle acque di Mauritius a luglio 2020. Sunil Kumar Nandeshwar, il capitano indiano, è stato liberato martedì, mentre il suo secondo ufficiale, Hitihanillage Subhoda Janendra Tilakaratna, srilankese, andrà in patria a gennaio.

I due hanno trascorso circa 16 mesi in detenzione e stanno ricevendo una riduzione della pena per buona condotta, secondo il giornale L’Express di Mauritius. Sunil Kumar Nandeshwar è stato un detenuto esemplare, secondo l’amministrazione penitenziaria. I due imputati si sono dichiarati colpevoli dell’incidente nel quale la nave è rimasta incagliata sulla barriera corallina al largo sudorientale dell’isola, rilasciando un denso flusso nero di petrolio. Sulla nave era stata organizzata una festa di compleanno e l’imbarcazione si era avvicinata alla costa per cercare di prendere la linea telefonica. Il capitano ha ammesso di aver bevuto troppo durante la festa organizzata a bordo e di non aver saputo valutare bene la situazione.

Il capitano e il suo assistente sono stati riconosciuti colpevoli da un tribunale di Port Louis di messa in pericolo della sicurezza della navigazione, in violazione dell’articolo 217 del Merchant Shipping Act.

Il primo ministro Pravind Jugnauth aveva descritto l’incidente come peggior disastro ambientale del Paese. La marea nera ha avuto gravi conseguenze su fauna e flora, minacciando il turismo e la pesca, settori economici essenziali per le popolazioni locali. Dalla stiva della nave sono fuoriuscite circa 4.000 tonnellate di petrolio, che si sono riversate sulle spiagge, riaperte solo cinque mesi più tardi. La maggior parte delle restanti 3.000 tonnellate di carburante è stata pompata fuori dalla nave prima che si dividesse in due, ma i gruppi ambientalisti hanno avvertito che i danni alle barriere coralline circostanti potrebbero essere irreversibili.

La nave Wakashio, della società di navigazione giapponese Nagashiki Shipping ma battente bandiera panamense, avrebbe dovuto rimanere ad almeno 10 miglia (16 chilometri) dalla costa, ma si è arenata ad appena un miglio dall’isola. 

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