Minaccia di rompersi in mare e di causare ancora più danni al litorale di Mauritius la petroliera Wakashio, che ha già versato più di una tonnellata di carburante e olio in acque finora paradisiache.
Il primo ministro Pravind Jugnauth ha decretato lo stato d’emergenza ambientale e convocato ieri pomeriggio una riunione di crisi per affrontare la catastrofe che la marea nera sta causando. Il capo di governo ha chiesto aiuto internazionale, ammettendo di non avere a disposizione capacità professionale o mezzi necessari per poter fermare l’invasione di carburante
La MV Wakashio, una nave appartenete alla Nahashiki Shipping, con bandiera di Panama, si è incagliata il 25 luglio scorso vicino alla laguna di Punta d’Esny e del Parco marino nazionale di Blue Bay.
Migliaia di cittadini volontari si sono messi al lavoro nel tentativo disperato di creare barriere galleggianti e di raccogliere la massa nera che sta devastando la fauna e la flora marina dell’isola africana.
La Francia ha inviato esperti e rinforzi dalla vicina isola della Reunion. Anche il Giappone ha inviato sei esperti per lavorare a fianco dei mauriziani e dei francesi.