La nave giapponese Wakashio, circondata dalle acque turchesi dell’Oceano Indiano, incagliatasi il 25 luglio 2020 su una
barriera corallina al largo dell’isola. Dalla sua stiva sono fuoriuscite circa 4.000 tonnellate di petrolio, che si sono riversate
nella laguna di Mahébourg. L’incidente – che rischiava di provocare danni permanenti all’ecosistema locale – ha riacceso le
polemiche sul trasporto marittimo di prodotti potenzialmente pericolosi per i fragili habitat attraversati dalle imbarcazioni
commerciali. – Foto Afp tratta dalla mostra fotografica Terra Madre disponibile per esposizioni in tutta Italia. Info sul noleggio https://www.africarivista.it/terramadre/198112/
Alluvioni, siccità, cicloni, invasioni di cavallette: in Africa si moltiplicano i disastri naturali e milioni di persone subiscono gli effetti devastanti di fenomeni meteo avversi, sempre più intensi e frequenti, che si accaniscono su luoghi già fragili come il Sahel e il Corno d’Africa, da dove originano migrazioni e instabilità. Il continente africano paga il prezzo più alto per i cambiamenti climatici. Vittime predestinate sono le popolazioni più povere e vulnerabili… quelle che paradossalmente contribuiscono meno alle emissioni di gas nocivi nell’atmosfera
La mostra Terra Madre racconta la sfida della sostenibilità ambientale in Africa attraverso 40 immagini realizzate da grandi fotografi. l loro scatti sono uno sguardo corale sulle urgenze più impellenti per l’umanità viste dal continente più fragile, resiliente e vitale.