La Cina avanza sul mercato africano anche grazie agli smartphone. Tra i marchi più diffusi spicca Transsion holdings, un produttore di smartphone con sede in Cina, che ha guidato il mercato africano degli smartphone nel secondo trimestre del 2022, con una quota unitaria combinata del 48%. Lo riporta l’agenzia cinese Xinhua, che cita uno studio dell’International data corporation (Idc). Transsion, che produce i marchi Tecno, Infinix e Itel, ha superato Samsung, oggi al secondo posto in classifica, che aveva una quota unitaria del 25,8% ed ha registrato un calo delle spedizioni dell’11,3% su base trimestrale.
Xiaomi, un altro produttore cinese, si è classificato al terzo posto, con una quota unitaria del 6,6%: le sue spedizioni sono diminuite dell’8,3% rispetto ai tre mesi precedenti. Le spedizioni di dispositivi 5G sul mercato degli smartphone in Africa sono aumentate del 26,9% e la loro quota del mercato complessivo sta crescendo. Lo studio mostra tuttavia che le spedizioni di smartphone in Africa sono diminuite del 7,9%, con prospettive economiche negative, inflazione in aumento e carenza di componenti che hanno avuto un impatto sui mercati di tutta la regione.
Le spedizioni di feature phone, tuttavia, sono aumentate del 10,6%, con i loro prezzi più bassi che offrono una valida alternativa per i consumatori a corto di liquidità. Secondo Idc, i primi tre mercati di smartphone in Africa per quota unitaria sono il Sudafrica, che detiene il 16,6%, la Nigeria con il 13,8% e il 7,7% per il Kenya. Tutti e tre hanno visto le spedizioni diminuire rispetto al trimestre precedente.
Le spedizioni di smartphone in Egitto, che tradizionalmente si colloca tra le prime tre nazioni della regione, sono diminuite del 62,7%, tagliando la sua quota di mercato a solo il 4,3%: questo forte calo è stato attribuito alle restrizioni sulle importazioni di telefoni cellulari, con il governo del Cairo che ha smesso di approvare lettere di credito per beni non essenziali.
L’Idc prevede che le spedizioni di smartphone in Africa aumenteranno del 16,9% nel terzo trimestre e di un ulteriore 9,5% nel quarto trimestre.