A volte anche i campioni sbagliano. Questa volta è toccato a Lionel Messi, star della nazionale argentina di calcio e del Barcellona. Nel corso di una trasmissione televisiva sul canale saudita Mbc Masr, il fuoriclasse ha donato un paio delle sue scarpe da calcio affinché potessero essere messe all’asta e il ricavato utilizzato a favore della popolazione egiziana più sfavorita. Un gesto semplice che Messi avrà ripetuto decine di volte a scopo benefico. Ma non ha fatto i conti con la sensibilità del mondo arabo.
La calzatura nella cultura islamica indica qualcosa di sporco, di negativo, e dunque il gesto è stato compreso da alcuni come un insulto. Qualche anno fa un giornalista iracheno lanciò, in segno di sommo disprezzo, una scarpa contro George Bush jr nel corso di una conferenza stampa. Sempre in Iraq Saddam Hussein fece realizzare un dipinto col volto di George Bush sr sul pavimento dell’aeroporto di Baghdad in modo tale che tutti i viaggiatori potessero calpestarlo.
Il dono di Messi ha fatto scattare la reazione degli egiziani. Un parlamentare egiziano ha accusato il Pallone d’oro di voler insultare il popolo del suo Paese facendo questo dono.
Secondo il «Times of Israel», alcuni egiziani si sono scagliati contro Messi e il suo intervistatore su Twitter insultandoli pesantemente.
Altri, tra cui l’ex stella del calcio egiziano Mido, hanno difeso Messi: «La cosa più preziosa che ha uno scrittore è la sua penna, la cosa più preziosa di un calciatore sono le scarpe». Come dire: non equivocate il gesto, era fatto a fin di bene e, quanto meno, riconoscetegli il beneficio della buona fede.