Il mercantile El Hiblu 1 battente bandiera turca, che ha a bordo 108 migranti soccorsi ieri in mare, è entrato nelle acque territoriali maltesi. La petroliera, che sarebbe stata dirottata verso l’Europa dagli stessi naufraghi e sarebbe seguita dai servizi di monitoraggio in tempo reale del traffico marino, sembra dirigere la prua verso La Valletta.
L’intervento di soccorso del gruppo di migranti era iniziato ieri mattina in zona Sar libica. La Guardia costiera libica aveva coordinato il soccorso e indicato alla El Hiblu 1 di provvedere al salvataggio di un’imbarcazione in difficoltà con 108 persone a bordo. Le autorità libiche avevano anche indicato anche il porto di destinazione, Tripoli. Il mercantile si è in un primo momento diretto verso il porto della capitale aderendo ai comandi, giunto però a 5-6 miglia da Tripoli, ha invertito bruscamente la rotta dirigendosi verso nord ed ora si troverebbe a poche miglia da Malta.
Secondo quanto ricostruito fino ad ora, i migranti, resisi conto che stavano per essere riconsegnati ai libici, si sarebbero ribellati e minacciando il comandante e l’equipaggio li avrebbero costretti a invertire la rotta, come riporta la BBC.
«Alla #Elhiblu1 deve essere immediatamente assegnato un porto sicuro in un Paese europeo dove alle persone salvate siano garantiti i diritti umani fondamentali», ha scritto in un tweet l’ong Mediterranea Saving Humans. «L’articolo 33 della Convenzione di Ginevra parla chiaro: “Nessuno Stato contraente espellerà o respingerà in qualsiasi modo un rifugiato verso i confini di territori in cui la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciate”. I governi che si oppongono a questo salvataggio e pretendono che la nave consegni i naufraghi in un porto libico, compiono un reato oltre che un atto disumano».