«La definizione di porto sicuro viene dalle convenzioni internazionali, queste condizioni per la Libia non ci sono. Non siamo noi a dirlo. So che da questo nascono varie precisazioni di carattere mediatico su convergenze di posizioni o meno, ma è un dato di fatto del diritto internazionale». Enzo Moavero Milanesi, ministro degli Esteri italiano, va controcorrente e smentisce il suo stesso esecutivo. Lo ha dichiarato rispondendo a una domanda in un punto stampa alla Farnesina con l’inviato Onu Ghassan Salamé.
Una presa di posizione che si scontra con la tesi ufficiale del governo italiano. Secondo l’esecutivo i porti libici potrebbero accogliere i migranti che vengono raccolti dalle navi delle ong nel Canale di Sicilia. In Libia, secondo il ministro degli Interni Matteo Salvini, esisterebbero le condizioni sufficienti. È da questa posizione che è nato lo scontro tra Italia e la Sea Watch. L’imbarcazione della ong avrebbe infatti rifiutato di riportare in Libia i migranti ripescati in mare. Da qui il braccio di ferro con Roma e una lunga permanenza in alto mare della nave, finita solo questa mattina con lo sbarco a Lampedusa degli immigrati.
La dichiarazione di Moavero Milanesi però segna una frattura con i suoi colleghi di governo e potrebbe essere foriera di polemiche nei prossimi giorni.