Mohammed VI, il sovrano del Marocco, ha concesso la grazia a 4.764 detenuti, in occasione della Festa del Trono e per i vent’anni del suo regno . Tra questi, 31 i condannati a morte che si sono visti commutare la pena capitale in ergastolo. Tra i detenuti che beneficeranno del provvedimento ci sono anche i condannati per i fatti di al-Hoceima, cioè le rivolte che hanno sconvolto la regione del Rif nel Nord del Paese, e alcuni detenuti per terrorismo che hanno dimostrato un «completo pentimento», rigettando ideologie estremiste. Il provvedimento di clemenza è stato concesso in occasione dei festeggiamenti per i 20 anni di regno di Mohammed VI.
Nel discorso per la Festa del Trono, il sovrano ha annunciato, sul fronte della politica interna, «nuovi programmi di sviluppo» e «un rimpasto di governo». Nel discorso ha fatto il punto sui successi, sulla rete infrastrutturale e sul consolidamento dei diritti, ma ha richiamato i sudditi a un nuovo impegno per un modello di sviluppo «bilanciato, equo, che garantisca i diritti e la dignità di tutti, generando impiego». Per seguire il piano annuncia la nascita di una commissione con pieno mandato, una sorta di advisor indipendente con missione a scadenza. Quanto alla politica estera, il sovrano ha rinnovato l’invito al dialogo con l’Algeria e fatto appello «all’unità tra i popoli del Maghreb, nell’interesse dei popoli che lo abitano». Sul tema sempre caldo del Sahara occidentale, la posizione del Marocco rimane «fermamente ancorata all’integrità territoriale», già affermata all’Onu fin dal 2007.