Per realizzare le sue maschere e le sue installazioni, l’artista beninese Romuald Hazoumé parte da materiali riciclati: bidoni di plastica, pezzi di legno, attrezzi dismessi.
Li ricompone sfruttando anche gli aspetti meno scontati di certi materiali, la sonorità per esempio. Lo spettatore si trova di fronte a un’Africa in cui recupero e tradizione si intrecciano con risultati sorprendenti sul piano estetico, etico e anche narrativo.
Tutta la produzione di Hazoumé è impegnata a mostrare ed evidenziare le conseguenze (nefaste) della tratta degli schiavi e del colonialismo, il peso insostenibile dell’Occidente.
L’artista ha partecipato alle principali biennali e le sue opere sono presenti in importanti musei e collezioni. Alla Galleria Gagosian di Parigi, fino al 16 luglio, si potranno vedere alcuni dei suoi lavori più interessanti.
Info: www.gagosian.com
(Stefania Ragusa)