Movimenti di truppe nel nord del Mali, si prepara Tinzaouatène 2?

di claudia

Sembra esserci un grande movimento di truppe e di mezzi militari tra Timbuctu e Tinzaouatène, tra il centro e il nord del Mali, fino al confine con l’Algeria, dove a luglio i ribelli tuareg hanno inflitto una pesante sconfitta alle Forze armate e ai loro ausiliari russi del gruppo Wagner.

Lo si apprende dai monitoraggi che InfoMundi svolge quotidianamente sulle fonti aperte online legate al gruppo mercenario, secondo cui negli ultimi giorni una colonna di mezzi militari sta viaggiando verso il confine maliano-algerino: da lunedì sera, dopo aver superato la località di Tin Essako, a nord di Kidal, il convoglio ci si trova ormai a una distanza compresa tra i 130 e i 150 chilometri dal confine e da Tinzaouatène. Lungo la strada i ribelli azawadiani hanno piazzato ordigni e teso imboscate, rivelatesi sin qui fallimentari. Sarebbero almeno 40 i veicoli militari delle Forze armate e dei russi mobilitati per questa operazione.

Una colonna di mezzi militari in viaggio verso il confine maliano-algerino

La colonna, composta da veicoli blindati, pick-up e camion pieni di combattenti del gruppo Wagner, soldati maliani e membri del i gruppi armati locali Gatia e Msa, alleati dell’esercito nazionale, si muove lentamente. Già dalla metà di settembre, tra Kidal e Gao, si era osservata una mobilitazione simile, forse propedeutica a questa avanzata.

Un’operazione che, probabilmente, ha anche lo scopo di riportare a casa i Wagner divenuti ostaggi dei tuareg alla fine di luglio ma anche vendicare le decine di mercenari rimasti uccisi in quella battaglia: sui gruppi Telegram dei Wagner in Mali non se ne fa mistero, mentre oscure sono ancora le intenzioni della giunta militare, che non ha commentato né annunciato alcunché in riferimento a questa operazione.

Operazione che avviene in un clima sempre più teso con l’Algeria: nonostante l’incontro tra i capi di Stato a margine del Focac di Pechino, in Cina, tra il maliano Goita e l’algerino Tebboune, avesse lasciato intendere un rilassamento delle tensioni, le parole pronunciate dal ministro degli Esteri maliano Diop all’Assemblea generale dell’Onu nei giorni scorsi sono parole incendiarie, che accusano direttamente Algeri di dare protezione ai tuareg e ai terroristi legati ad al-Qaeda. Accuse che sui media maliani si trasformano in editoriali di fuoco contro l’Algeria.

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