Centinaia di civili in Mozambico sono stati uccisi dal gruppo armato al-Shabaab, dalle forze di sicurezza governative e dalla compagnia militare privata sudafricana Dyck Advisory Group, assoldata dal governo. A denunciare l’accaduto è un rapporto pubblicato oggi dall’organizzazione Amnesty International che, con titolo “What I Saw Is Death: War Crimes in Mozambico’s Forgotten Cape” (Quello che ho visto è la morte”: Crimini di guerra nel Capo dimenticato del Mozambico), fa luce sul conflitto in corso nella provincia settentrionale di Cabo Delgado.
Il rapporto documenta gravi violazioni del diritto internazionale umanitario da parte di tutte le parti che hanno provocato morti, distruzioni e una crisi umanitaria diffusa che ha costretto più di mezzo milione di persone a fuggire, oltre a descrivere episodi diffusi di violenze contro i civili da parte dei miliziani, esecuzioni extragiudiziali e altre violazioni dei diritti umani da parte delle forze di sicurezza governative e attacchi indiscriminati da parte della società Dyck Advisory Group. “
La popolazione di Cabo Delgado è intrappolata tra le forze di sicurezza del Mozambico, la milizia privata che combatte a fianco del governo e il gruppo armato di opposizione conosciuto localmente come al Shabaab, nessuno dei quali rispetta il loro diritto alla vita né le regole di guerra”, ha affermato Deprose Muchena, direttore regionale di Amnesty International per l’Africa orientale e meridionale. “Tutte e tre (le parti) hanno commesso crimini di guerra, provocando la morte di centinaia di civili. La comunità internazionale non è riuscita ad affrontare questa crisi poiché negli ultimi tre anni è sfociata in un conflitto armato in piena regola. Chiediamo a tutte le parti in conflitto di smettere immediatamente di prendere di mira i civili e al governo del Mozambico di indagare con urgenza sui crimini di guerra che abbiamo scoperto”, ha aggiunto.