Almeno 10 persone sono state decapitate nel nord del Mozambico da sospetti militanti islamici a partire da ottobre. Le autorità mozambicane hanno così deciso di aumentare la sicurezza nella provincia di Cabo Delgado, la più colpita dagli attacchi.
Il gruppo militante islamista responsabile degli incidenti si crede si finanzi con i dollari ricavati dalla vendita di legname e rubini. Conosciuto come al Shabaab, il gruppo si è formato nel 2015 come organizzazione religiosa e non ha collegamenti noti con il gruppo jihadista somalo che porta lo stesso nome.
Recenti ricerche accademiche, riportate dal «Mozambique News Reports and Clippings» di questa settimana, hanno scoperto che i primi membri del gruppo, a volte anche chiamati al-Sunna, erano seguaci di un predicatore keniota ucciso nel 2012. I jihadisti si sono poi spostati a Kibiti, nel Sud della Tanzania, vicino al confine con il Mozambico. La polizia ha già arrestato più di 200 persone in relazione agli attacchi militanti islamici.