Atrocità inaudite sarebbero state compiute dai miliziani jihadisti nella provincia di Cabo Delgado, nel Nord del Mozambico. Secondo quanto denuncia la Ong Save the Children, che ha raccolto le testimonianze di genitori, numerosi bambini e ragazzini sarebbero stati uccisi e decapitati. «Queste storie ci hanno sconvolto – ha raccontato alla Bbc Chance Briggs, il direttore di Save the Children in Mozambico -. Questa violenza deve finire, le famiglie di rifugiati devono essere aiutate».
Nel 2017 a Cabo Delgado ha preso il via un’insurrezione islamista. Inizialmente i miliziani colpivano villaggi isolati e uccidevano uomini e donne con armi rudimentali. Gradualmente la loro capacità di azione è cresciuta: le armi bianche sono state sostituite con armi automatiche e le vecchie auto e moto con le quali si spostavano sono state rimpiazzate da veloci e moderni fuoristrada. Da sempre proclamano di voler creare nell’area un caposaldo del jihad nell’Africa subsahariana e, fin dall’inizio, hanno avuto il sostegno mediatico dello Stato islamico (che ha rilanciato e fatte proprie le azioni dei jihadisti mozambicani). In realtà non si sa bene chi ci sia dietro questo gruppo. Alcuni analisti sostengono che non siano jihadisti, ma criminali comuni che stanno creando un avamposto per il commercio degli stupefacenti nel continente africano. Le forze armate mozambicane non sono riuscite, neanche con l’aiuto di mercenari stranieri (russi e sudafricani), a contenere la minaccia.
Il bilancio umanitario è pesante. In tre anni, oltre 2.500 persone sono state uccise e 700.000 sono dovute fuggire dai loro villaggi. Già prima della denuncia di Save the Children, erano emerse notizie di civili decapitati dai militanti islamici. Lo scorso novembre, media locali riportano la notizia di oltre 50 persone decapitate su un campo da calcio a Cabo Delgado. Ad aprile dell’anno scorso decine di civili furono uccisi in un attacco contro un villaggio. Gruppi per diritti umani hanno accusato anche le forze di sicurezza di abusi, torture e omicidi nel corso di operazioni contro i jihadisti.
Funzionari dell’ambasciata Usa a Maputo hanno annunciato che militari americani addestreranno per i prossimi due mesi soldati mozambicano e forniranno equipaggiamento medico e per le comunicazioni. Un sostegno militare che dovrebbe aggiungersi a quello offerto dal Portogallo, ex potenza coloniale.
(Enrico Casale)