Mozambico, comincia la stagione dei cicloni in un contesto di crisi

di claudia
ciclone

In Mozambico è iniziata la stagione dei cicloni, mentre una parte significativa della popolazione della provincia di Cabo Delgado è oggi particolarmente vulnerabile a causa delle violenze e della mancanza di accesso alle cure mediche. A puntare i riflettori sulla crisi in corso nella zona, che potrebbe essere esasperata dall’arrivo dei cicloni, è Medici Senza Frontiere (Msf) tramite una nota nella quale viene ricordato che attacchi ricorrenti e una recente recrudescenza del conflitto, in corso da cinque anni, hanno causato lo sfollamento di migliaia di persone.

Msf ricorda che la crisi è concentrata nel centro della provincia, in particolare nei distretti di Meluco e Macomia meridionale, dove le autorità locali hanno riportato, nelle ultime settimane, oltre 20 attacchi in 4 villaggi, con 2.800 case danneggiate o distrutte dal fuoco. Dalla fine di gennaio, più di 14.000 persone sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni a causa dell’inasprirsi del conflitto e ancora oggi sono alla ricerca di sicurezza e beni di prima necessità. Si tratta del più grande sfollamento degli ultimi mesi secondo l’organizzazione medica.

“Gli attacchi violenti e la costante insicurezza in diversi distretti nella parte centrale della provincia di Cabo Delgado hanno spinto migliaia di persone ad abbandonare le proprie abitazioni con le poche cose che riuscivano a portare con sé. Nel frattempo, è iniziata la stagione delle piogge con l’arrivo di un ciclone” dichiara Raphael Veicht, responsabile dell’unità di emergenza di Msf. “Una combinazione molto pericolosa. Le nostre équipe stanno rispondendo a questi nuovi sfollamenti forzati fornendo cure mediche di base e beni di prima necessità. Siamo estremamente preoccupati per la protezione dei civili in questo conflitto acuto e in crescita”, ha aggiunto.

Nei giorni scorsi, la tempesta tropicale Ana – la prima della stagione – ha colpito le province mozambicane di Nampula e Tete. La popolazione sfollata a Cabo Delgado sarà estremamente vulnerabile alle future tempeste tropicali perché vivono senza un riparo, acqua pulita o servizi igienici. Le tempeste causano spesso inondazioni, aumentando significativamente il rischio di focolai di malattie trasmissibili e mortali come la malaria o malattie diarroiche.

Al centro della provincia di Cabo Delgado, molti sfollati si sono riuniti in piccoli villaggi e città, come Mitambo, Ancuabe e Nanjua, dove le équipe di Msf gestiscono cliniche mobili e hanno distribuito cibo, rifugi e kit igienici a circa 800 famiglie alla fine di gennaio. Tuttavia – precisa Msf – in questi villaggi mancano le infrastrutture di base per sostenere così tante persone, dalla fornitura di acqua pulita e di rifugi, oltre alle difficoltà di accesso alle cure mediche.

“A Mitambo, dove gestiamo cliniche mobili e distribuiamo cibo, la situazione si è fatta molto tesa con il continuo arrivo di sfollati”, ha dichiarato Jean-Jacques Mandagot, coordinatore del progetto di Msf, che ha aggiunto che “alcune persone dormono nei campi mentre altre si rifugiano in case con il tetto di paglia abbandonate da chi è fuggito in cerca di un luogo più sicuro. Qualcuno è rimasto solo una notte per poi rimettersi in viaggio verso zone più sicure, altri sono rimasti più a lungo perché non avevano i mezzi per proseguire”.

Msf fa sapere che non c’è un centro sanitario fisso nel villaggio di Mitambo, dove mancano infrastrutture di base, come quelle per la distribuzione di acqua potabile, in grado di sostenere una popolazione così grande. Prima i residenti si recavano nel centro di salute di un villaggio vicino, ma con l’attuale insicurezza le persone sono costrette ad andare sempre più lontano, correndo maggiori rischi. Chi non può permettersi gli spostamenti, o non è disposto a correre pericoli, non accede più all’assistenza sanitaria. Di conseguenza, a fine gennaio, le cliniche mobili di Msf a Mitambo erano molto affollate, si apprende dal comunicato.

Il 26 gennaio, un villaggio è stato attaccato e si sono sentiti colpi di arma da fuoco da Mitambo, costringendo le persone a spostarsi più a sud, nel villaggio di Maua.

Sono centinaia di migliaia le persone colpite dalle violenze nella provincia di Cabo Delgado, aumentate negli ultimi cinque anni. Con l’inizio della stagione delle piogge e dei cicloni, l’impatto di anni di conflitto e l’aggravarsi dell’emergenza umanitaria rendono più importante che mai un accesso sicuro e ampio delle équipe di Msf nell’area per fornire cure mediche a chi ne ha bisogno.

“È assolutamente fondamentale che i medicinali e le forniture mediche possano essere importati rapidamente, senza ritardi burocratici, in modo che Msf possa aumentare la sua azione salvavita nella provincia di Cabo Delgado”, avverte Veicht di Msf.

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