Il Consiglio costituzionale, il massimo organo del Mozambico in materia di diritto costituzionale ed elettorale, ha proclamato ieri il candidato del partito al governo Frelimo, Daniel Chapo, vincitore delle elezioni presidenziali tenutesi il 9 ottobre. Lo riferisce la stampa mozambicana, citando le dichiarazioni rilasciate dalla presidente del Consiglio, Lucia Ribeiro. I quotidiani locali ritengono inoltre che è probabile che presterà giuramento a metà gennaio, al termine del mandato dell’attuale presidente, Filipe Nyusi.
A grandi linee, il Consiglio ha confermato i risultati preliminari, annunciati dalla Commissione elettorale nazionale (Cne) lo scorso 24 ottobre, ma ha ridotto il margine di vittoria di Chapo del 5%: dal 70 al 65%. Al principale rivale di Chapo, Venancio Mondlane, candidato per il partito Podemos, è stato invece attribuito il 24% dei voti, invece del 20% inizialmente annunciato dalla Cne. Da parte loro, il candidato della Renamo Ossufo Momade ha ottenuto il 6% dei voti, mentre quello di Mdm, Lutero Simango, ne ha vinto il 4%.
Per quanto riguarda le elezioni parlamentari, il Frelimo ha perso 24 seggi, scendendo dai 195 seggi che gli aveva assegnato la Cne a 171. Podemos è stato il secondo partito più votato con 43 seggi, seguito da Renamo con 28 e dall’Mdm con otto. È la prima volta che la Renamo perde la sua posizione di seconda classificata, il che significa anche che perderà il suo seggio nel Consiglio di Stato, un organo che consiglia il presidente della Repubblica.
Per quanto riguarda le elezioni per le assemblee provinciali, Frelimo ha ottenuto la maggioranza in tutte e dieci le assemblee.
Le elezioni sono state segnate da quella che l’opposizione ha descritto come “frode massiccia”, tra cui la registrazione di “elettori fantasma”, l’imbottitura delle urne, enormi discrepanze tra i numeri delle persone che hanno votato nelle tre elezioni e il rifiuto di consentire ai controllori dell’opposizione di presenziare allo spoglio presso i seggi elettorali. Infatti Lucia Ribeiro ha ammesso che alcune frodi si sono verificate, ma ne ha minimizzato l’importanza, affermando che le “correzioni” apportate dal Consiglio costituzionale ai risultati hanno evitato la necessità di un riconteggio. “Le irregolarità verificatesi durante le elezioni non hanno influenzato in modo sostanziale i risultati”, ha assicurato.
Dopo la lettura dei risultati elettorali, sostenitori di Mondlane hanno incendiato a Maputo cumuli di pneumatici sulla strada che dal centro della città porta all’aeroporto della capitale. Dal suo luogo di esilio da qualche parte in Europa, Mondlane stesso ha indetto uno sciopero generale fino a venerdì. Lunedì aveva già ordinato la chiusura di tutti i luoghi di lavoro.
Per Mondlane, questa settimana offre un “momento unico” per i mozambicani per organizzarsi. “Dovremmo riflettere fino a venerdì”, ha detto. “La resistenza è nelle strade, nelle piazze e nelle attività quotidiane delle persone. Ora è il momento di prendere posizione, di essere intelligenti, di dimostrare che non accetteremo più l’oppressione. Le forze armate e le forze di sicurezza non possono più agire violentemente contro le persone con il pretesto di difendere la legalità”, ha dichiarato, prima di aggiungere: “È tempo di agire con intelligenza, saggezza e unità. Dobbiamo mobilitare l’intero Paese, e non solo le grandi città. Il momento è adesso!”. Mondlane ha inoltre fissato il 15 gennaio come data del suo insediamento.