“La nostra speranza è che si affievolisca prima di abbattersi sulle nostre coste”. Con queste parole Claudio Zuccala, missionario dei Padri Bianchi in Mozambico, esprime il sentimento che accomuna in queste ore i mozambicani i quali, reduci dalle inondazioni che la scorsa settimana hanno provocato ingenti danni in alcune zone del Paese, si preparano a dover fare i conti con un’altra calamità naturale: il ciclone Freddy.
Tra le zone più colpite dalle inondazioni e dagli scarichi della diga Pequenos Libombos, figura il distretto di Boane, che si trova a 30 chilometri a sud di Maputo, la capitale del Mozambico. “La cittadina è senz’acqua potabile. Il fiume ha sommerso la stazione di depurazione a valle e i tecnici hanno fermato le pompe per evitare di rovinarle. Risultato: 100mila persone senz’acqua potabile. E’ vero che sta cadendo dal cielo ma è una magra consolazione”, scriveva nei giorni scorsi alla redazione di Africa Rivista/InfoAfrica il missionario.
“La situazione dopo le inondazioni stava migliorando a fatica”, dice sconsolato Padre Zuccala il cui pensiero vola alla prossima emergenza che rischia di aggravare la già precaria situazione umanitaria.
Arrivato ieri sul Madagascar il ciclone tropicale potrebbe infatti abbattersi sulle coste del Mozambico già oggi, colpendo circa 70.000 persone nelle province di Sofala, Zambezia e Inhambane. Lo ha riferito lunedì il dipartimento di soccorso del Mozambico. La presidente dell’Istituto nazionale per la gestione e la riduzione del rischio di disastri (Ingd) Luisa Meque, che ha parlato alla stampa a Sofala, ha detto che sono già stati identificati 15 luoghi da utilizzare come centri di accoglienza per le vittime.
La maggior parte di questi centri di accoglienza sono scuole dove sono state create le condizioni per ospitare le persone colpite, ha detto Meque durante la sua visita per valutare la preparazione delle autorità locali a Sofala. “In termini di servizi igienico-sanitari, sono state creati dei bagni in tutti i centri di accoglienza, e stiamo anche per installare delle squadre sanitarie per fornire assistenza”, ha detto.
Si prevede che il ciclone influenzerà il tempo nelle province centrali mozambicane di Zambezia e Sofala e nella provincia meridionale di Inhambane, con piogge e venti forti accompagnati da forti temporali, ha dichiarato Meque.
Secondo l’Istituto nazionale di meteorologia, ieri il ciclone Freddy si stava muovendo verso il Madagascar orientale. Meque ha fatto appello alla popolazione affinché continui a seguire gli aggiornamenti meteorologici emessi dalle autorità.
“Appena possibile, intendiamo iniziare con l’allontanamento delle persone dalle aree considerate a rischio”, ha detto Meque, aggiungendo che gli agenti dell’Ingd sono invitati ad agire più rapidamente possibile e con massima precisione per evitare un alto numero di persone colpite.