Almeno 34 persone hanno perso la vita in Mozambico a causa del ciclone Chido, definito dall’Istituto nazionale per la gestione dei rischi e dei disastri (Ingd) una delle tempeste più intense mai registrate nel Paese.
Il ciclone ha toccato terra domenica, colpendo le province settentrionali di Cabo Delgado, Niassa e Nampula, portando venti fino a 260 km/h e distruggendo case, scuole e strutture sanitarie. Oltre 34.000 famiglie sono rimaste senza un tetto, mentre il bilancio delle vittime è destinato a salire. Tra le vittime c’è anche una bambina di tre anni. La maggior parte delle morti è stata causata dalla caduta di oggetti, come muri di mattoni crollati, ha dichiarato il portavoce dell’Ingd, Paulo Tomas, ai microfoni dell’emittente britannica Bbc. Le infrastrutture sono state gravemente danneggiate: la compagnia elettrica nazionale Electricidade de Moçambique ha riferito che circa 200.000 clienti sono senza corrente, mentre le comunicazioni sono state interrotte in diverse aree.
Prima di colpire il Mozambico, il ciclone Chido ha devastato Mayotte, territorio francese d’oltremare nell’Oceano Indiano. I danni sull’isola sono paragonabili a quelli di una guerra: il 90% degli edifici è danneggiato, con strade impraticabili e linee elettriche abbattute. Il bilancio ufficiale a Mayotte è di 21 vittime, ma si teme che centinaia di persone possano essere morte, in particolare immigrati clandestini che non hanno cercato rifugio per paura di espulsioni. Più di 200 volontari della Croce Rossa sono tra i dispersi. “L’isola è stata completamente distrutta. Il numero di dispersi è spaventoso”, ha dichiarato Tommaso Della Longa, portavoce della Federazione Internazionale della Croce Rossa. Estelle Youssouffa, deputata francese a Mayotte, ha espresso timori che il bilancio delle vittime possa raggiungere decine di migliaia. “Molte delle vittime vivevano in insediamenti informali, lontani dal radar delle autorità”, ha spiegato. Le operazioni di soccorso sono ostacolate dalla distruzione diffusa e dalle difficili condizioni logistiche. Per prevenire saccheggi, le autorità francesi hanno imposto un coprifuoco notturno.
Il ciclone Chido è solo l’ultimo di una serie di eventi climatici estremi che hanno colpito la regione. Lo scorso anno, il Mozambico era stato devastato dal ciclone Freddy, una delle tempeste più longeve mai registrate, che causò oltre 180 morti. Secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, la frequenza e l’intensità di questi fenomeni sono in aumento, sollevando preoccupazioni globali sul loro impatto devastante in Paesi già vulnerabili.