Mozambico, i rubini insanguinati di Montepuez

di Enrico Casale

Il reporter Estacio Valoi da anni si interessa delle problematiche (tante) di un territorio come il Nord del Mozambico, che, dopo la guerra civile è diventato appetitoso per i bracconieri a caccia dell’avorio degli elefanti e delle società del legno cinesi che sfruttano in modo insostenibile le foreste millenarie. Vi proponiamo un estratto della sua inchiesta (il testo integrale lo trovate cliccando qui o qui) in cui porta alla luce il problema delle miniere di rubini nel territorio di Montepuez, gestite principalmente da Gemfields, una società britannica che affronta con metodi discutibili le centinaia di minatori illegali, che, per trovare i rubini mettono a rischio la loro vita.

miniera di rubini in mozambico

Garimpeiro in Mozambico

Montepuez (Mozambico) – Gemfields vanta che i suoi rubini hanno una provenienza responsabile e sono gioielli etici. Come sempre quando il valore di mercato delle pietre cresce, aumentano anche le tensioni e le violenze, ormai diventati comuni nei territori intorno alla concessione.

Nei sette anni successivi alla scoperta del deposito di rubini la gente del posto è stata costretta ad abbandonare la sua terra; le rapine a mano armata e la violenza sono lievitati e molti speculatori hanno affollato la regione; un numero crescente di piccoli minatori illegali sono stati picchiati e uccisi. Si mormora addirittura che alcuni minatori siano stati sepolti vivi.
Il giacimento di rubini è stato scoperto da un agricoltore nel 2009.

Non molto tempo dopo la società Mwiriti ha ottenuto una licenza di prospezione sul deposito di rubini. Nel giugno 2011, Gemfields ha raggiunto un accordo con la Mwiriti per formare una nuova joint venture, la Montepuez Ruby Mining (Mrm).
A differenza di tante altre attività minerarie in Africa, Harebottle (Ceo di Gemfields) ha sempre sostenuto che la sua azienda mira a stabilire nuovi parametri di riferimento per le pratiche sociali e di sicurezza ambientale nel settore delle pietre preziose.
Che cosa realmente è accaduto nel corso degli ultimi tre anni a Montepuez, è qualcosa di completamente diverso. Un’indagine durata tre anni effettuata da decine di reporters – ha sollevato una serie di preoccupazioni per la violazione dei diritti umani, la violenza e il diritto alla terra, tutti connessi con le operazioni di Gemfields.

miniera di rubini in mozambico

Garimpeiros alla ricerca di rubini

Per proteggere la concessione dall’invasione dei minatori artigianali, Mrm ha richiesto due reparti di sicurezza governativi.
I minatori che effettuano scavi illegali vengono arrestati e consegnati alla polizia locale. Quando le forze di sicurezza si imbattono in queste miniere artigianali, costringono i garimpeiros a uscire dai pozzi, che poi riempiono con i bulldozer. Ma alcuni garimpeiros sono stati aggrediti, maltrattati e persino uccisi durante le operazioni di espulsione.

Il numero crescente di garimpeiros nella concessione ha portato a un picco di violenza. Tra il dicembre 2013 e il dicembre 2014, il distretto ha registrato una media di un assalto al giorno. Quindici sparatorie mortali si sono verificate nello stesso periodo, sei omicidi tra giugno e agosto 2014. La violenza in Montepuez si intreccia con l’espansione dell’area mineraria da parte del Governo che ha espulso dalle loro case gli abitanti locali.
La società e il Governo condividono un chiaro interesse: ridurre al minimo l’estrazione senza licenza e il contrabbando di pietre preziose. Per il Governo significa proteggere le entrate fiscali, per la società si tratta di salvaguardare i potenziali profitti.
Estacio Valoi

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