Le deliberazioni sono in corso e una decisione definitiva sulle elezioni sarà presa entro i termini previsti dalla Costituzione. Lo ha dichiarato il Consiglio costituzionale mozambicano in un comunicato pubblico sul processo di convalida dei risultati delle controverse elezioni presidenziali, legislative e provinciali del 9 ottobre 2024.
Nella nota, il Consiglio ha riconosciuto le tensioni e l’instabilità scaturite dalle elezioni, acuite dalle proteste guidate dal leader dell’opposizione Venancio Mondlane e dal suo partito. Pur riconoscendo il diritto costituzionale alla libertà di espressione e di assemblea, l’organo ha evidenziato come alcune manifestazioni “siano degenerate in atti di vandalismo e violazioni delle libertà individuali”.
Nel comunicato, il Consiglio ha denunciato una recente ondata di minacce e intimidazioni rivolte ai suoi giudici, incluse minacce di morte diffuse sui social media. Questi atti, definiti come crimini, sono stati condannati con fermezza. “Minacciare e intimidire i giudici non è uno strumento della democrazia”, ha dichiarato il Consiglio, ribadendo il suo impegno a prendere una decisione basata sui principi costituzionali e legali.
Citando l’articolo 184 della Costituzione, il Consiglio ha ricordato che la convalida e la proclamazione dei risultati devono avvenire prima della prima seduta della nuova legislatura. L’attuale legislatura si inaugurerà il 12 gennaio 2020 quindi il Consiglio sta lavorando sotto una chiara scadenza costituzionale.
Nel suo intervento, il Consiglio ha invitato alla calma e ha sottolineato il suo ruolo di “custode della Costituzione”, garantendo che le sue decisioni saranno indipendenti, giuste e basate esclusivamente sulle prove. Ha inoltre chiesto a cittadini, partiti politici e società civile di contribuire al mantenimento dell’ordine e all’integrità del processo elettorale.
Mentre il Mozambico attende la decisione del Consiglio, la tensione resta alta. L’esito del processo potrebbe attenuare o aggravare le tensioni post-elettorali, definendo il futuro politico del Paese. Osservatori nazionali e internazionali hanno lanciato appelli per garantire trasparenza ed equità, aumentando la pressione sul Consiglio per preservare la fiducia pubblica nel processo democratico.