Il passaggio del ciclone Chido in Mozambico ha causato almeno 94 morti, secondo un nuovo bilancio di 18 morti diffuso ieri dall’Istituto per la gestione dei rischi e dei disastri di questo paese dell’Africa meridionale. Dal documento si apprende che anche il bilancio dei danni causati dal ciclone è aumentato vertiginosamente con oltre 110.000 case distrutte nel Paese, mentre il conteggio totale di quasi 670 feriti non è cambiato rispetto alle precedenti stime.
Venti particolarmente violenti, con raffiche registrate “intorno a 260 km/h” e piogge di “250 mm in 24 ore” hanno devastato la provincia settentrionale di Cabo Delgado, dove si trovano oltre 500.000 delle 620.000 persone colpite dalle conseguenze della tempesta.
Il candidato presidenziale del partito al potere, Daniel Chapo, la cui vittoria proclamata ha causato una crisi post-elettorale senza precedenti con 130 morti nel Paese, domenica ha visitato le zone colpite e invitato alla televisione pubblica “tutti i distretti” a donare “cibo e vestiti”. “Anche se noi li usiamo, i nostri fratelli ne hanno bisogno”, ha esortato.
Il Mozambico resta il Paese dove il bilancio del ciclone è più pesante. A Mayotte il ministero degli Interni francese ha contato 35 morti e circa 2.500 feriti. Ma “è probabile che ci siano molte più vittime”, ha avvertito il presidente francese Emmanuel Macron durante la sua visita giovedì sull’isola devastata. Il ciclone, anche se ha perso molta intensità man mano che si estendeva nel continente africano, ha continuato il suo corso in Malawi, dove un rapporto finale ha registrato 13 morti e quasi 30 feriti.