Venancio Mondlane, leader dell’opposizione mozambicana e secondo classificato nelle contestate elezioni presidenziali dello scorso mese, ha denunciato un tentativo di assassinio in Sudafrica, dove si era rifugiato dopo aver messo in discussione i risultati elettorali. In un video pubblicato su Facebook, Mondlane ha dichiarato di essere in “pericolo di morte”, sostenendo che degli assassini abbiano cercato di raggiungerlo nella sua abitazione.
Mondlane, che risiede a Sandton, un ricco quartiere di Johannesburg, ha raccontato di aver eluso i presunti attentatori fuggendo con la moglie e la figlia attraverso un salone di parrucchiere. Il leader non ha fornito prove delle sue affermazioni e, al momento, le autorità mozambicane non hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali.
Le tensioni politiche in Mozambico sono in aumento. Le proteste popolari in tutto il Paese, organizzate dal partito Podemos a sostegno di Mondlane, sono sfociate in scontri violenti con la polizia. Durante le manifestazioni, otto persone sono state uccise nel fine settimana a Nampula e tre bambini hanno perso la vita a Maputo, presumibilmente colpiti dalla polizia. Internet e i social media sono stati limitati, mentre proseguono gli scioperi indetti da Mondlane, nonostante l’appello del primo ministro mozambicano a riprendere le attività lavorative.
Il partito al governo Frelimo ha dichiarato vincitore il proprio candidato, Daniel Chapo, con oltre il 71% dei voti contro il 20% ottenuto da Mondlane, ma l’opposizione continua a contestare l’esito. Mondlane ha esortato i cittadini a partecipare a una “marcia finale” giovedì a Maputo, che concluderà sette giorni di proteste.
Il governo sudafricano sostiene di non essere a conoscenza della presenza di Mondlane nel Paese o del presunto tentativo di omicidio. Il portavoce del dipartimento, Chrispin Phiri, ha spiegato: “In genere, saremmo informati tramite l’Alto Commissariato o un’ambasciata se una figura pubblica significativa visita il Sudafrica e, se necessario, il governo potrebbe estendere alcune cortesie a funzionari o persone illustri di altri Paesi”.
Inoltre, la polizia sudafricana ha riferito che non risulta alcun caso aperto da Mondlane a Sandton in merito al presunto tentato omicidio.