Il presidente del Mozambico, Filipe Nyusi, e il leader della Resistência Nacional Moçambicana (Renamo), Ossufo Momade, oggi firmeranno un accordo di pace per porre fine ufficialmente alle ostilità militari. Stando a quanto riportato dal quotidiano mozambicano OPais, “L’accordo prevede la cessazione formale degli scontri tra le forze di difesa e di sicurezza del Mozambico e l’ala armata dell’opposizione”, ha detto Nyusi durante il suo discorso sullo stato del paese, tenuto ieri davanti al parlamento nella capitale Maputo. Per Nyusi questo accordo rappresenta “un momento storico che riafferma la speranza per un futuro luminoso”.
L’accordo, ha aggiunto il capo dello Stato, sarà firmato a nella foresta di Gorongosa, città situata nella provincia di Sofala nel Mozambico centrale e considerata da sempre la roccaforte dell’opposizione. Nyusi ieri ha anche confermato che lunedì è iniziato il processo di “Desarmamento, Desmobilização e Reintegração” del braccio armato Renamo e che il governo ha ricevuto un nuovo elenco di ufficiali che dovrebbero recarsi a Maputo in questi giorni per unirsi alle forze di polizia.
Nei mesi scorsi sia Nyusi che Momade avevano manifestato l’intenzione di raggiungere un accordo di pace definitivo entro la prima settimana di agosto, tuttavia alcune divergenze in seno alla Renamo – acuite dalla morte del suo storico leader Afonso Dhlakama, nel maggio 2018 – avevano fatto credere ad uno slittamento.
Dhlakama ha guidato la Renamo durante la guerra civile contro il partito da sempre al potere, Fronte di Liberazione del Mozambico (Frelimo), terminata nel 1992. Al termine della guerra la formazione si è trasformata nel principale partito di opposizione nel paese, pur continuando la lotta armata.
Tuttavia le ostilità erano riesplose a più riprese a seguito di alcuni “strappi” politici nel corso degli anni e più recentemente nel dicembre del 2015, all’indomani delle elezioni generali del 2014 che hanno portato Nyusi al potere ( e prima delle quali era già stato firmato un primo accordo di cessazione delle ostilità). La Renamo contestò i risultati e rivendicò la vittoria in sei province, assegnate invece al Frelimo.
Nel dicembre 2016 Dhlakama aveva annunciato a sorpresa una tregua con il governo, al fine di giungere a un accordo di pace definitivo. Il leader di opposizione e il presidente Nyusi si erano incontrati nel febbraio 2018 proprio Gorongosa per discutere del disarmo e della reintegrazione dell’ala armata della Renamo all’interno dell’esercito nazionale. Le parti avevano concordato sulla necessità di avviare una riforma costituzionale per favorire la decentralizzazione.
Ora, in vista delle elezioni che sono fissate per il prossimo 15 ottobre, in un clima difficile a causa di una situazione economica precaria e a seguito dei due cicloni (Idai e Kenneth) che hanno colpito il centro e il nord del paese causando danni enormi e centinaia di vittime, il Frelimo ha spinto molto per la conclusione della trattativa con gli eterni rivali della Renamo guidati da un accondiscendente Momade per cercare di stabilizzare il paese. La rielezione di Nyusi per un secondo mandato quinquennale appare comunque scontata.
Il lusofono dell’Africa australe aspetta da anni di mettersi alle spalle il timore che le ostilità portino a una nuova guerra civile come quella combattuta sempre da Frelimo e Renamo tra il 1981 e il 1992 e conclusa da uno storico accordo di pace siglato a Roma dopo aver provocato quasi un milione di morti, per di più civili.