43 anni e una laurea in Statistica all’Università Cattolica, Giorgio Maggioni vive da vent’anni in Madagascar. Galeotta fu l’offerta di lavoro di uno dei primi tour operator italiani a operare a Nosy Be, l’isola diventata il simbolo del turismo nel Paese. Dopo qualche stagione da “pendolare”, Giorgio si trasferisce stabilmente nel 2002, aprendo un piccolo ristorante italiano. «Avevo intuito che la qualità della vita e le possibilità erano di gran lunga superiori rispetto all’Italia. Ma l’attività era sbagliata e funzionava a malapena».
Cambia strada, prova con il commercio di pietre dure, poi con un’agenzia immobiliare e infine con una web agency. A quel punto, l’intuizione giusta: un tour operator di nicchia che promuova viaggi in zone fuori dal turismo di massa facilitando l’interazione con le popolazioni locali. Completano l’offerta pacchetti dedicati agli appassionati di mineralogia, al bird watching o alla gastronomia. Oggi, con dieci collaboratori fissi e cinquanta esterni, Giorgio accompagna ogni anno oltre 400 viaggiatori, in grandissima parte italiani, a scoprire la bellezza unica del Madagascar.
Tra le difficoltà incontrate nel percorso imprenditoriale, Giorgio cita la corruzione, «ancora socialmente accettata e purtroppo molto diffusa». Il consiglio per chi volesse trasferirsi è quello «di sforzarsi di imparare almeno le basi della lingua malgascia. Spesso gli stranieri la snobbano, ma può fare la differenza». La gioia di vivere della popolazione è l’elemento più bello, qui. L’aspetto più difficile? Doversi rassegnare a vivere a fianco di persone in miseria. Giorgio ha tantissime idee e progetti per il futuro; sta per lanciarsi anche nel settore alberghiero e vorrebbe ingrandire l’attività turistica. Non resta che seguirlo.
Sito web: mymadagascar.it
(Martino Ghielmi – vadoinafrica.com)