Per la prima volta nella storia, il governo della Namibia metterà all’asta pubblica la sua quota di produzione annuale di sugarelli e naselli, pesci molto presenti nelle acque locali. L’asta si terrà a fine di ottobre e i fondi raccolti saranno utilizzati per acquistare attrezzature e medicinali per combattere il coronavirus, secondo una lettera del governo vista da Reuters.
Per legge, in Namibia, il 60% del pescato è riservato alla società statale Fishcor (recentemente coinvolta in un caso di corruzione). «Il governo ha bisogno di risorse finanziarie per far fronte a questa emergenza sanitaria – ha detto Albert Kawana, ministro della Pesca e delle risorse marine, in una lettera del 7 agosto inviata alle agenzia di stampa internazionali -. In Namibia non produciamo né medicinali né apparecchiature mediche. Per riuscire a procurarceli, dobbiamo acquistarli con valuta estera».
La pesca è la terza industria della Namibia (dopo l’estrazione mineraria e l’agricoltura), contribuendo annualmente con 800 milioni di dollari al Pil. Le sue risorse possono quindi aiutare lo sforzo nazionale per contrastare la pandemia.
«Abbiamo a disposizione 72.000 tonnellate di sugarelli e 11.000 tonnellate di naselli da mettere all’asta al miglior offerente. Speriamo di ottenere fondi a sufficienza per il nostro sistema sanitario», ha concluso Kawana.