Nel nome dell’umanità, di Riccardo Petrella

di AFRICA

«Un patto sociale mondiale tra tutti gli abitanti della Terra» (così il sottotitolo) è la nuova tessera del mosaico che il sorridente presidente dell’Istituto europeo di ricerca sulla politica dell’acqua, e anima dell’Università del Bene Comune (… e molte altre cose, nella sua poliedrica “carriera” dalla parte dei cittadini), va componendo in un arco di tempo che si misura ormai in decenni. Questa sua nuova fatica è difficilmente catalogabile. Il professore vi riprende molti dati e considerazioni, riguardanti soprattutto i guasti della globalizzazione e i deficit di democrazia (come nel caso dell’attuale macchina Ue), per convogliarli in un libro-manifesto: il «manifesto dell’audacia». Audacia di porre infine l’umanità come vero soggetto, anche giuridico e politico, del proprio futuro. Il manifesto si articola in diverse proposte specifiche, a partire da quella di «dichiarare illegale la povertà», che è già oggetto di una campagna lanciata dallo stesso Petrella alcuni anni fa.

Un libro che da un lato è molto concreto nell’individuazione dei “peccati originali” (come la vorticosa finanziarizzazione) e nella loro descrizione, dall’altro si proietta nell’utopia: non quella di sognare che i potenti di questo mondo si convertano – casomai scossi dalla Laudato si’ e dal pontificato di Francesco (che l’autore cita spesso e “laicamente”) – ma di far (ri)partire dalla base, con nuovo vigore, un movimento di autoconsapevolezza della dignità umana e di coscientizzazione capace di farci uscire dall’attuale «impasse mondiale» che sta riducendo «l’umanità in briciole».

Il Margine, 2017, pp. 304, € 15,00

(Pier Maria Mazzola)

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