Un nuovo conflitto potrebbe scoppiare nel Sahara occidentale. A sostenerlo in un’intervista al quotidiano algerino «Echourouk» (rilanciata in Italia da Agenzia Nova), è l’ambasciatore del Fronte Polisario in Algeria, Basharaia Hamoudi Bioun. Secondo il diplomatico dell’organizzazione politico-militare che rivendica l’indipendenza del Sahara Occidentale, entro tre mesi, il gruppo armato saharawi, potrebbe infatti lanciare un’offensiva contro il Marocco. «La guerra al Marocco – ha affermato – è una delle scelte sul tavolo del nostro gruppo dirigente accanto a quella del referendum. Noi proseguiamo il nostro lavoro di reclutamento e di addestramento militare in attesa di cosa farà il Consiglio di sicurezza dell’Onu entro i prossimi tre mesi». E ha poi aggiunto: «È necessario capire se la missione Minurso tornerà operativa nella regione e quali saranno le prossime mosse del Marocco».
In effetti la situazione nel Sahara occidentale negli ultimi mesi si è andata via via facendo più tesa. Tutto è iniziato con una dichiarazione del Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon che ha definito il Sahara occidentale un «territorio occupato» dal Marocco dopo il ritiro della Spagna nel 1975. Queste parole sono state considerate da Rabat come un deliberato attacco alla propria sovranità su quell’area. Come ritorsione, le autorità marocchine hanno espulso il personale civile internazionale dell’Onu. E, nonostante il 29 aprile il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite abbia prorogato di un anno la missione di peacekeeping Minurso, questa non ha ripreso la «piena funzionalità».
Se ciò non bastasse, a gettare ulteriore benzina sul fuoco è stata un’ulteriore dichiarazione del Segretario generale delle Nazioni Unite che ha chiesto che si effettui un censimento della popolazione saharawi nei campi di Tindouf, in Algeria. Dichiarazione che è stata accolta da un silenzio imbarazzato del Governo marocchino. Ma con favore dal Fronte Polisario perché, a suo dire, «ribadisce il diritto all’autodeterminazione del popolo sahrawi e denuncia l’espulsione della componente civile della Minurso da parte Marocco».
Il Polisario però non si è limitato alle parole e ha organizzato una nuova manovra militare, la seconda in un mese, nelle zone del Sahara fra Marocco e Algeria. Ciò potrebbe riaccendere le tensioni tra Polisario e Marocco. Rabat controlla la maggior parte del Sahara occidentale dal 1975 e rivendica la sovranità sul tratto dei territori desertici meridionali, ricchi di fosfati e di potenziali giacimenti di idrocarburi. L’annessione del Sahara occidentale al Marocco ha provocato una ribellione da parte del Fronte Polisario, a sua volta appoggiato dalla vicina Algeria, per cui l’area rappresenta un importante sbocco sull’Oceano Atlantico. Le Nazioni Unite hanno negoziato un cessate il fuoco nel 1991, ma i colloqui non sono riusciti a trovare una soluzione stabile. Il Marocco si dice favorevole a concedere l’autonomia ai territori contesi. Il Fronte Polisario invece chiede che siano i saharawi, attraverso un referendum, a decidere se il Sahara occidentale debba o meno diventare uno Stato indipendente.