Coloro che sono contrari a questa cooperazione militare sono “alleati oggettivi dei terroristi”: lo ha detto il presidente del Niger Mohamed Bazoum, in un discorso alla nazione alla vigilia del 63° anniversario della festa della Repubblica, che ricorreva sabato. Bazoum ha colto l’occasione per esprimere un ringraziamento agli Stati Uniti d’America, alla Francia, Germania, Belgio, Canada e all’Italia, il cui appoggio ha contribuito a “migliorare notevolmente il livello delle nostre forze, nonché il loro equipaggiamento”. Lo stesso ringraziamento è stato rivolto all’Algeria per il costante e multiforme sostegno che apporta al Niger nella lotta al terrorismo.
“Non contiamo su nessuno che combatta per noi al nostro posto. Io conto solo sulle nostre forze ma necessariamente nell’ambito della cooperazione con i nostri alleati la cui azione mira solo a colmare le nostre mancanze del momento”, ha precisato il capo dello Stato, aggiungendo che “l’interesse del nostro Paese risiede nella nostra capacità di guardare nella stessa direzione per evitare da un lato conflitti intercomunitari e dall’altro per rafforzare la nostra coesione nazionale, attraversare questa zona di turbolenza attraverso la quale da tempo passano i Paesi del Sahel”.
Riferendosi al movimento di protesta sempre più sentito contro la presenza di basi francesi nel Paese, Bazoum le ha qualificate di “manipolazioni volte a destabilizzare il regime”. Nel suo discorso, il presidente Bazoum si è allineato a questa tesi e per quanto riguarda il contesto della sicurezza ha indicato che “gli atteggiamenti politici non devono essere affrontati con questa sfida, così pericolosa”.
Per la prima volta, ha menzionato i tragici eventi del 27 novembre a Tera dove il tentativo di bloccare un convoglio dei militari francesi della Forza Barkhane ha provocato tre morti e diversi feriti tra i manifestanti. Il presidente ha riconosciuto disfunzioni nell’ambito dell’operazione per mantenere l’ordine, ha anche denunciato manipolazioni per le quali saranno individuati e puniti i responsabili. Il capo dello Stato ha anche annunciato di aver chiesto un’indagine alle autorità francesi. Annunci che implicitamente danno indicazioni sulle ragioni della sostituzione del ministro Alkaché Alhada dall’Interno e quella del generale Wakasso dal capo della gendarmeria nazionale dopo queste violenti manifestazioni. Bazoum ha sottolineato disfunzionamenti evidenti quel giorno, precisando che il sistema di mantenimento dell’ordine messo in atto a Tera per garantire il passaggio del convoglio militare francese in rotta verso il Mali era largamente insufficiente. Il presidente ha poi annunciato di aver disposto un’indagine da parte dei servizi competenti del Paese al fine di individuare queste disfunzioni e individuare le varie responsabilità. “Questa indagine permetterà anche di identificare chi ha organizzato questa manifestazione illegale e chi ha la responsabilità morale della morte di questi giovani”, ha aggiunto il presidente della Repubblica.