Niger: golpe, la teoria del petrolio

di claudia
algeria petrolio

Il sasso è stato buttato circa una settimana fa sia dalla figlia del presidente Mohamed Bazoum in un appello a liberarlo, sia dal giornale francese Jeune Afrique (Ja): e se fosse il petrolio il detonatore del colpo di Stato del 26 luglio scorso in Niger?

Il 27 luglio, l’indomani del colpo di Stato, la creazione di una nuova compagnia petrolifera denominata PetroNiger avrebbe dovuto essere convalidata dal Consiglio dei ministri, scrive Ja. Ma la questione sarebbe stata al centro di tensioni tra Bazoum e il ministro del Petrolio, il figlio dell’ex presidente Mahamadou Issoufou, Mahamane Sani Mahamadou, detto Abba. La PetroNiger, nuova società pubblicache  erediterebbe delle licenze R5, R6 e R7 ad Agadem, dell’attuale Sonidep, e potrebbe rivenderle con ampio margine, ha scatenato una diatriba attorno alla futura gestione dei benefici dell’oro nero, come scrive anche il giornale L’Enqueteur. Questi blocchi sono stati restituiti allo Stato sette anni fa dalla China National Petroleum Corporation (Cnpc), che li aveva acquisiti nel 2008. Da allora sono oggetto di contese.

“I sequestratori e i loro collaboratori sanno benissimo che nessuno potrà approfittare a titolo personale della manna petrolifera fin quando mio padre sarà al potere”, ha scritto Zazia bazoum nella lettera aperta pubblicata da Le Figaro pochi giorni fa.

La teoria del petrolio non convince tutti e i sostenitori dei golpisti la bollano come semplici elucubrazioni nel tentativo di mascherare il fallimento del regime destituito. Considerato però che le risorse naturali alimentano regolarmente conflitti e dispute, soprattutto nel continente africano, merita almeno di essere riferita. 

Condividi

Altre letture correlate: