Niger, “il colpo Stato ha esacerbato le vulnerabilità esistenti”

di claudia
rifugiati niger

I disordini politici scoppiati in Niger alla fine di luglio hanno esacerbato le vulnerabilità esistenti, lasciando migliaia di migranti, sfollati interni e comunità ospitanti in un maggiore bisogno di protezione e assistenza e richiedendo un intervento immediato, ha avvertito nel fine settimana l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim).

“La chiusura delle frontiere e le restrizioni dello spazio aereo hanno innescato trasformazioni nei modelli migratori, riducendo la migrazione esterna e aumentando i movimenti interni, motivati dall’urgente necessità di sicurezza individuale”, si legge in un comunicato dell’organizzazione.

Secondo la medesima fonte 710.000 persone, tra rifugiati, richiedenti asilo e sfollati interni, sono sfollate in Niger. Circa 5.000 migranti bloccati, provenienti principalmente dall’Africa occidentale e centrale, che ricevono assistenza nei sette centri di transito dell’Oim, sono in attesa di assistenza per il rimpatrio volontario, mentre altri 1.400 sono in attesa di aiuto al di fuori di questi centri.

“L’Oim esorta vivamente le autorità a creare un corridoio umanitario che consenta all’organizzazione di organizzare il rimpatrio volontario, sicuro e dignitoso dei migranti vulnerabili bloccati in Niger verso i loro Paesi d’origine”, ha dichiarato Christopher Gascon, direttore regionale dell’Oim.

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