È stato liberato Salem Mohamed Bazoum, il figlio 22enne del presidente deposto del Niger, Mohamed Bazoum, trattenuto in una condizione di arresti domiciliari dal golpe del 26 luglio scorso, a Niamey. Il rilascio è avvenuto grazie alla mediazione dei presidenti del Togo, Faure Gnassingbé, e della Sierra Leone, Julius Madaa Bio, entrambi facilitatori, nel cercare una via d’uscita nella crisi post golpe nigerina, per conto della Comunità economica dell’Africa Occidentale (Ecowas/Cedeao).
In un comunicato, il ministero degli Esteri togolese ringrazia il presidente del Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria (la giunta golpista), il generale Abdourahamane Tiani, e il primo ministro del governo designato dalla giunta, Ali Mahaman Lamine Zeine, “per la loro ferma volontà e il loro impegno ed operare per la distensione, base di una pace duratura e di una ripresa effettiva dello sviluppo nel Paese fratello, il Niger”. Il comunicato parla di una liberazione “a titolo umanitario”, mentre un documento del tribunale precisa che si tratta di una liberazione “provvisoria”.
La liberazione di Salem Bazoum, effettiva da ieri alle 18:00 ora locale, dopo cinque mesi di privazione di libertà, è stata sancita dal giudice istruttore del tribunale militare di Niamey.
L’ultimogenito di Mohamed e Aziza Bazoum – che rimangono entrambi agli arresti domicilari nella residenza presidenziale – resta tuttavia accusato dalla giunta golpista di complotto con l’obiettivo di minare l’autorità o la sicurezza dello Stato.
Secondo il ministero della Giustizia nigerino, Salem Bazoum ha subito preso un volo a destinazione del Togo, accompagnato dal capo della diplomazia di Lomé, Robert Dussey, che era arrivato a Niamey nel pomeriggio di ieri.
Il tribunale di primo grado aveva già emesso una sentenza a favore della liberazione di Salem Bazoum, la la giunta al potere aveva fatto appello e lo aveva mantenuto agli arresti.