Il presidente del Niger Abdourahamane Tiani ha firmato un decreto che ordina lo scioglimento di tutti i partiti politici nel Paese. Questa decisione rientra nelle risoluzioni adottate durante la Conferenza nazionale sulla Rifondazione, tenutasi lo scorso febbraio. Secondo il Segretario generale del governo, questa misura mira a riorganizzare il panorama politico nazionale.
Con una cerimonia svoltasi ieri a Niamey, Tiani si è insediato presidente della Repubblica, e ha attuato l’entrata in vigore delle raccomandazioni conclusive della conferenza nazionale svoltasi a febbraio. Prevede un periodo di transizione di cinque anni rinnovabile una volta, a seguito del golpe del luglio 2023 che ha rovesciato il presidente Mohamed Bazoum. Il presidente Tiani ha anche firmato un decreto che ordina il rilascio di alcuni prigionieri civili e militari.
Abdourahamane Tiani, ha firmato oggi a Niamey un decreto che promulga la carta di transizione per la rifondazione. Lo riporta l’Anp, agenzia di stampa nigerina. La carta sostituisce la precedente costituzione e prevede una transizione flessibile, adattabile all’evoluzione della situazione della sicurezza e all’agenda della Confederazione dell’Alleanza degli Stati del Sahel (Aes).
Lo ha fatto nel corso di cerimonia ufficiale per attuare le raccomandazioni della conferenza nazionale che il capo dello Stato ha promulgato. Questa carta, le cui linee generali sono state rivelate dal Segretario generale del governo, Mahamane Roufai Laouali, ha promosso eccezionalmente il generale Abdourahamane Tiani al grado di generale delle forze armate.
Frutto della Conferenza nazionale tenutasi dal 15 al 20 febbraio, la Carta della Rifondazione, 20 mesi dopo il suo colpo di stato contro Mohamed Bazoum, stabilisce un periodo di transizione di 60 mesi, la cui durata resta flessibile “a seconda della situazione di sicurezza del Capitolato di Rifondazione e dell’Agenda della Confederazione degli Stati del Sahel”.
La Carta funge da Costituzione. Stabilisce una serie di valori fondamentali: “patriottismo, disciplina e senso civico, inclusione, solidarietà, fraternità e spirito di consenso, senso di responsabilità, integrità e onore, senso e rispetto per il bene pubblico, tolleranza, dialogo e perdono, verità, giustizia, riconciliazione, proprietà, dignità e dialogo, lavoro, resistenza e coraggio”.
La Carta affronta anche la questione della presenza di forze straniere sul territorio nazionale, definendo due distinte procedure: la norma generale prevede l’autorizzazione “mediante referendum”, previa consultazione del popolo sovrano. È tuttavia prevista una disposizione «in caso di comprovata urgenza», che consente al Presidente della Repubblica, Capo delle Forze armate, di concedere l’autorizzazione con decreto, sentito il Consiglio consultivo per la rifondazione, senza che tale durata «possa eccedere il tempo necessario alla stabilizzazione della situazione.