Niger, ribelli sabotano oleodotto contro le malversazioni dei golpisti

di claudia

Il gruppo ribelle Fronte Patriottico di Liberazione (Fpl), guidato da Mahmoud Sallah (anche scritto Salah), afferma di aver sabotato, la sera del 16 giugno, l’oleodotto che trasporta il petrolio nigerino verso il Benin. L’Fpl aveva minacciato, nelle scorse settimane, di compiere attentati nella capitale nigerina e nei suoi dintorni e di conseguenza, le autorità nigerine avevano alzato il livello di sicurezza. Già il 12 giugno, era stata attaccata una pattuglia si sorveglianza dell’infrastruttura.

Un audio della voce di Salah, in lingua francese, circola sui social media attraverso la rete Sahel Insights. Il capo ribelle vi spiega che un gruppo del Fpl, verso le ore 20 del 16 giugno, ha tagliato in due l’oleodotto a ovest di Tasker. Il 6 giugno, dopo l’attacco di Siguidine, l’Fpl aveva già rivolto “un ultimatum alla compagnia petrolifera cinese Cnpc chiedendo di annullare l’anticipo di 400 milioni dati ai golpisti. Non abbiamo ottenuto risposta, e dopo una settimana abbiamo notificato un elenco dei potenziali siti che avremmo attaccato”, dice Salah.

Quanto alle ragioni che spingono il gruppo ad agire, il leader del Fpl denuncia malversazioni nella gestione dei proventi del petrolio. “Il petrolio appartiene a tutti i nigerini, ma dal 2012, il popolo non ha visto benefici nella vita quotidiana. I proventi del petrolio sono accaparrati da un piccolo gruppo. Persino la causa del golpe (del 26 luglio scorso, Ndr) è legata al petrolio, chi ancora non sa questo?” sostiene Salah. “Issoufou (il predecessore di Mohamed Bazoum, Nsd) ha deciso di far fuori Bazoum perché voleva il controllo totale sui soldi del petrolio. E per questo ha usato la sua marionetta Tiani (l’attuale capi della giunta golpista, Ndr)”, sostiene ancora.

“Noi non lo accettiamo, e l’abbiamo fatto sapere ai cinesi in un comunicato. Non accetteremo mai che il petrolio sia in mano a un piccolo  gruppo (…) stretto attorno a Issoufou Mahamadou. Agiremo di conseguenza affinché il bene pubblico del Niger non venga derubato. È importante ricordare che già nel 2013 ci fu uno scandalo legato a un prestito della Eximbank. Tuttora non sappiamo quando si deve rimborsare. Ci fecero credere che l’ammontare era di un miliardo di dollari. Dopo qualche anno, ci dissero che era di due miliardi di dollari. C’è una totale opacità sui proventi del petrolio, non lo accettiamo. Vogliamo che tutti i nigerini possano trarre benefici di questa risorsa, non un gruppetto di individui. Non accettiamo che i cinesi diano soldi ai golpisti. Finché non tornerà un governo legittimo o consensuale, non accetteremo che i solti del petrolio finiscano nelle mani dei golpisti”, afferma Salah.

L’Fpl è nato nell’agosto 2023, al confine libico, un mese dopo il rovesciamento del presidente Mohamed Bazoum con un colpo di Stato, da cui è emerso il regime al potere. Ha dichiarato su Facebook di aver preso le armi contro i militari al potere, per chiedere “il rilascio” di Mohamed Bazoum, detenuto nella sua residenza a Niamey, e “il ripristino della legalità costituzionale”.

Mahamoud Sallah aveva guidato un altro fronte ribelle dal 2019 al 2022. Voleva combattere la corruzione e il malgoverno sotto Mahamadou Issoufou e il suo successore, Mohamed Bazoum, eletto nel 2021. Dopo aver deposto le armi, è stato ricevuto da Mohamed Bazoum. 

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