Istruttori russi sono arrivati mercoledì in Niger, che ha ricevuto anche la prima consegna di equipaggiamento militare russo nell’ambito della nuova cooperazione in materia di sicurezza tra i due Paesi, ha annunciato ieri sera la televisione pubblica nigerina.
“Abbiamo assistito (…) all’arrivo a Niamey di un Ilyushin-76, un aereo russo a fusoliera larga, che trasportava attrezzature militari di ultima generazione, con a bordo istruttori del ministero della Difesa russo”, ha annunciato la televisione pubblica Télé Sahel.
La Federazione Russa “installerà un sistema di difesa antiaerea” in Niger, in grado di “assicurare il controllo totale dello spazio aereo” del Paese, ha detto la televisione, mostrando le immagini riprese di notte dall’aereo russo quando è atterrato all’aeroporto della capitale nigeriana.
Gli istruttori militari russi, il cui numero non è stato specificato, “forniranno un addestramento di qualità” ai soldati nigerini “per un uso efficace di detto sistema”, ha affermato Télé Sahel. Rafforzare la cooperazione tra i due paesi
Il 26 marzo, il capo del regime militare del Niger, il generale Abdourahamane Tiani, ha parlato al telefono con il presidente russo Vladimir Putin, per discutere in particolare del “rafforzamento” della cooperazione in materia di sicurezza tra Niamey e Mosca, prosegue il comunicato stampa, mentre gli attacchi jihadisti minano il Sahel.
A metà gennaio la Russia aveva già annunciato di aver raggiunto un accordo con il Niger per “intensificare” la sua cooperazione militare nel paese. Una delegazione russa si è recata a Niamey nel dicembre 2023 per discuterne. Sono stati quindi firmati accordi sul rafforzamento della cooperazione militare.
A metà marzo, il Niger ha denunciato con “effetto immediato” l’accordo di cooperazione militare del Paese con gli Stati Uniti, mettendo in dubbio la presenza di poco più di 1.000 soldati americani sul territorio nigerino.
Il Niger, come i vicini Burkina Faso e Mali, si trova ad affrontare da anni ricorrenti e mortali violenze jihadiste, perpetrate da gruppi affiliati ad Al-Qaeda e all’organizzazione dello Stato Islamico.
In questi tre Paesi, i governi civili sono stati rovesciati da successivi colpi di Stato militari a partire dal 2020. Da allora, queste tre ex colonie francesi hanno voltato le spalle a Parigi e si sono avvicinate economicamente e militarmente a nuovi partner, tra cui la Russia, prima di raggrupparsi all’interno del Alleanza degli Stati del Sahel, con l’obiettivo di creare una federazione.