Il Niger ospita più di 240.000 rifugiati sul suo territorio. Lo ha detto il vice rappresentante dell’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), Mamady Fatta Kourouma (foto di apertura), durante la visita del presidente della Repubblica, Mohamed Bazoum, al comune di Bangui, dipartimento di Madaoua, nella regione di Tahoua. Il rappresentante dell’Unhcr ha aggiunto che nel Paese si contano anche 179.000 sfollati interni.
L’Unchr e i suoi partner hanno istituito un programma di sostegno alla popolazione locale, attraverso gli otto villaggi che ospitano richiedenti asilo a Bangui, e si prepara a fornire altro sostegno ai 26 villaggi del dipartimento di Tillia, in coordinamento con le autorità dipartimentali, comunali e amministrative di questi due dipartimenti.
Il Vice Rappresentante dell’agenzia ha annunciato che il sistema delle Nazioni Unite e i loro partner hanno individuato, in coordinamento con i servizi tecnici dello Stato e del comune di Bangui, 12.000 richiedenti asilo integrati nei villaggi ospitanti.
Sicurezza, coesione sociale, infrastrutture e sviluppo socioeconomico sono all’ordine del giorno di questo viaggio presidenziale all’interno del Paese. In una nota dei servizi della Presidenza pubblicata alla vigilia di questa visita, si ricorda che Tahoua, regione cosmopolita ed eclettica, si estende su una superficie di 113.317 km2. Confina a nord con la regione di Agadez, a nord-ovest con la Repubblica del Mali, a ovest con le regioni di Tillaberi e Dosso, a est con la regione di Maradi e a sud con il governo federale della Repubblica della Nigeria.
Con una popolazione di oltre quattro milioni di abitanti, la regione di Tahoua non è purtroppo risparmiata dall’insicurezza, a nord-ovest nel dipartimento di Tilia (confine con il Mali) ma anche a ovest nel comune di Tebaram e rnel comune di Bangui (a sud della regione) nel dipartimento di Madaoua che ha subito in passato scontri e rapimenti intercomunitari per la sua vicinanza al confine nigeriano.
Lo scorso luglio, Bazoum aveva effettuato una visita simile nella regione di Diffa, situata all’estremo sudest del Niger, vicino al confine con il nord della Nigeria. Una vicinanza che sottopone da anni la regione all’insicurezza dovuta alle incursioni del gruppo radicale nigeriano Boko Haram e gruppi terroristici connessi.