Oltre 2.000 medici hanno lasciato la Nigeria per l’Europa, l’Arabia saudita e il Canada nel solo mese di giugno di quest’anno. Lo ha detto ieri presidente dell’associazione di categoria Government general medical and dental practitioners (Naggmdp) Noel Dokun, durante la riunione del Consiglio esecutivo nazionale dell’associazione tenutosi ad Abuja. Lo riportano i media locali.
Dokun ha detto che i medici sono partiti per paesi in cui i loro servizi sono più e meglio apprezzati, in particolare la Gran Bretagna, ed ha sottolineato la necessità che il governo federale nigeriano adotti soluzioni nostrane alla fuga dei cervelli, al vaiolo delle scimmie e ad altre epidemie, oltre ad altre sfide che tormentano il settore sanitario. “In Nigeria i medici sono scarsamente remunerati e a volte non pagati per mesi, con stipendi arretrati che in alcuni stati sono anche di 25 mesi”.
Situazione preoccupante che coinvolge da qualche anno anche lo Zimbabwe, dove un’emorragia di medici, infermieri e personale sanitario sta lasciando il Paese ad una velocità sempre più preoccupante. Una situazione che coinvolge ben 2.200 professionisti costretti a lasciare lo Zimbabwe nel 2021, di cui 900 sono infermieri. Il doppio dei dati del 2020 e il triplo di quelli del 2019. Alla base di questa “fuga” ci sono salari bassi, inflazione e attrezzature mediche fatiscenti, che non permettono di svolgere in maniera consona il proprio lavoro.