Il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (Unicef) e il Programma alimentare mondiale (Wfp), hanno approvato un nuovo pacchetto di sostegno umanitario destinato alle oltre 500.000 persone colpite dal conflitto nel nord-est della Nigeria. In un comunicato Onu viene precisato che il progetto, intitolato “Resilienza e coesione sociale”, rafforzerà la pace, aumenterà le opportunità di sostentamento e fornirà un sostegno all’istruzione, alla salute, alla nutrizione, alla protezione dell’infanzia e alle strutture igienico-sanitarie alle popolazioni vulnerabili degli Stati di Borno e Yobe.
Finanziato con 40 milioni di euro dal governo tedesco, il pacchetto umanitario triennale si rivolge ai bambini dalla nascita fino a due anni di età, alle donne incinte, ai bambini in età scolare, alle ragazze adolescenti, ai nuclei familiari composti da donne e alle persone con disabilità.
Facendo leva sul sostegno umanitario in corso nell’area di governo locale di Bade nello Stato di Yobe e nell’area di governo locale di Shani nello Stato di Borno, le agenzie guida delle Nazioni Unite forniranno anche interventi per affrontare le cause del conflitto e della fragilità in vari settori.
Nella nota viene precisato che il progetto contribuirà a rafforzare la governance locale, a promuovere la coesione sociale a livello comunitario e a costruire partenariati governativi. “I bambini e gli altri gruppi vulnerabili avranno un’ancora di salvezza e l’opportunità di sopravvivere e prosperare nelle comunità in cui sono presenti attività di sostentamento e di costruzione della pace”, ha detto Peter Hawkins, rappresentante dell’Unicef in Nigeria.
Il protrarsi dell’insicurezza, gli alti prezzi dei generi alimentari e le restrizioni imposte dal Covid-19 hanno reso più di quattro milioni di persone bisognose di assistenza alimentare. L’impatto della violenza e dei disordini ha alimentato le preoccupazioni per la salute mentale, la nutrizione, l’istruzione e la protezione dei bambini.
Secondo le agenzie delle Nazioni Unite, 1,14 milioni di bambini in tutta la regione sono gravemente malnutriti, come non si vedeva dal 2018. I conflitti in qualsiasi regione sono fonte di potenziale instabilità per il resto del mondo”, ha dichiarato Hawkins.
Il programma contribuirà anche al raggiungimento di sette Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), ovvero l’eliminazione della povertà, la fame zero, la salute e il benessere, l’accesso a un’istruzione di qualità, uguaglianza di genere, azione per il clima, pace, giustizia e istituzioni forti.