Il presidente della Commissione dell’Unione africana (Ua) Moussa Faki Mahamat, ha condannato il rapimento di scolari e donne nella Nigeria nordoccidentale, dove dal 6 marzo oltre 500 persone sono state rapite. Lo si apprende da una dichiarazione ufficiale, in cui il presidente della Commissione dell’Ua “condanna fermamente il rapimento di massa di scolari e donne nel nord-ovest della Nigeria” e chiede il ritorno dei bambini e delle donne rapiti.
Giovedì alcuni uomini armati hanno rapito più di 200 alunni nella città di Kuriga, nel nord-ovest della Nigeria, in quello che è il più grande rapimento di massa da una scuola degli ultimi anni. Nello stesso giorno, alcuni uomini armati hanno rapito almeno 287 studenti durante un assalto alle scuole nello stato di Kaduna, nel nord-ovest della Nigeria. Questoi fatti, citati da Faki, sono stati definiti “spregevoli, un ulteriore esempio della minaccia dilagante posta dal terrorismo, dall’estremismo violento e dal banditismo alla pace e alla stabilità dello stato nigeriano, della regione dell’Africa occidentale e del continente nel suo insieme”.
Sebbene nessun gruppo armato specifico abbia rivendicato la responsabilità di questi rapimenti, lo “stile” adottato sembra essere quello del gruppo Boko Haram, che dieci anni fa, nell’aprile 2014, rapì oltre 200 studentesse a Chibok, nello stato nigeriano di Borno. Di molte di esse non si è più avuta notizia.
Il governo nigeriano ha identificato le scuole di almeno 14 Stati, tra cui il distretto federale della capitale Abuja, come vulnerabili agli attacchi di bande armate e gruppi islamisti. L’allerta del governo segue la nuova ondata di rapimenti di massa di studenti, oltre 500 dal 6 marzo scorso.
Gli Stati di Adamawa, Bauchi, Borno, Benue, Yobe, Katsina, Abuja, Kebbi, Sokoto, Plateau e Zamfara sono quelli considerati più vulnerabili in materia di sicurezza per gli studenti.
Hajia Halima Iliya, coordinatrice nazionale per il finanziamento statale del progetto scuole sicure in Nigeria, ha detto ai media locali che la sua agenzia ha raccolto dati per orientare le misure di intervento. L’agenzia è stata costituita dopo il rapimento, nel 2014, di centinaia di ragazze a Chibok, nello stato nord-orientale del Borno.