Tre settimane dopo le elezioni presidenziali, i nigeriani voteranno sabato per eleggere i loro governatori e tutti gli occhi sono puntati su Lagos, la capitale economica del Paese ed ex roccaforte del presidente eletto, Bola Tinubu.
Per la prima volta in due decenni, la megalopoli di 20 milioni di persone potrebbe sfuggire infatti all’influenza di Tinubu, il suo storico “padrino”, a favore di un governatore dell’opposizione. Sebbene Bola Tinubu, 70 anni, abbia vinto le elezioni presidenziali con il maggior numero di voti a livello nazionale, a Lagos il candidato outsider Peter Obi, 61 anni, favorito dai giovani, si è imposto con 10.000 voti in più. Il leggero vantaggio rappresenta una vittoria simbolica per i sostenitori di Obi e del suo Partito Laburista (Lp), che ha alimentato le speranze di vincere a Lagos il 18 marzo.
Secondo alcuni osservatori si tratta di “un forte segnale” del desiderio di cambiamento e di un governo migliore.
L’attuale governatore di Lagos, Babajide Sanwo-Olu, che si è ricandidato per un secondo mandato, viene spesso definito dalla stampa locale come il “burattino” di Tinubu. Lagos è infatti la roccaforte di Bola Tinubu, che dal 2007 ha avuto “il sopravvento nella nomina di tutti i governatori”, ha scritto Yusuf Omotayo nell’editoriale della rivista politica The Republic. Ma secondo Omotayo la morsa di Tinubu “potrebbe finire” sabato “mentre Lagos si prepara a un’elezione storica”.
Sabato la Nigeria eleggerà i governatori di 28 dei 36 Stati che compongono la Repubblica federale (gli altri sono già stati oggetto di elezioni suppletive) e i rappresentanti dei governi locali.
