Di Valentina Giulia Milani
Un totale di 641 investitori hanno acquisito partecipazioni in 383 start-up nigeriane per un totale di 2,06 miliardi di dollari tra gennaio 2015 e giugno 2022, secondo un rapporto pubblicato a ottobre da Disrupt Africa, una piattaforma informativa specializzata.
Con 481 start-up che impiegano quasi 20.000 persone, circa 150 incubatori e oltre 2 miliardi di dollari di raccolta fondi, la Nigeria si sta infatti posizionando come l’epicentro dell’ecosistema tecnologico in Africa.
Il rapporto riferisce che la Nigeria è la prima destinazione di investimento per i fondi di venture capital in cerca di affari nella scena tecnologica africana, davanti al Sudafrica, dove 382 investitori hanno investito 993,6 milioni di dollari in 357 start-up nello stesso periodo, e all’Egitto, dove 318 start-up hanno raccolto 791,07 milioni di dollari da 203 investitori.
Tra il 1° gennaio e il 31 agosto 2022, il numero di start-up nigeriane che hanno raccolto fondi ha già raggiunto quota 107, rappresentando quasi un terzo di tutte le start-up che hanno completato round di finanziamento nel continente nel periodo in esame.
L’importo totale raccolto dalle start-up nigeriane nei primi otto mesi di quest’anno è stato di 747,90 milioni di dollari, avvicinandosi al record annuale per l’intero 2021 (793,79 milioni di dollari).
La Nigeria ha inoltre registrato la più grande raccolta di fondi in Africa. A febbraio, l’unicorno Flutterwave ha raccolto 250 milioni di dollari nella Serie D, la fase di sviluppo di una start-up che più spesso precede una IPO.
In termini di acquisizioni di start-up, tuttavia, la Nigeria è in ritardo rispetto agli altri due giganti della tecnologia africana, Sudafrica ed Egitto. La principale economia africana ha registrato 15 acquisizioni da quando Disrupt Africa ha iniziato a registrare tali operazioni nel 2016, rispetto alle 37 acquisizioni in Sudafrica e alle 25 in Egitto.
Il rapporto rivela anche che la Nigeria è in cima alla lista dei Paesi africani per numero di start-up, con 481 start-up. Lagos è il cuore pulsante dell’ecosistema nigeriano delle start-up. La capitale economica della Nigeria ha 425 pepite tecnologiche, contro le sole 23 di Abuja.
La ripartizione delle start-up nigeriane per settore di attività mostra che le fintech sono al primo posto con 173 entità su un totale di 481, ossia un tasso del 36%, davanti alle start-up specializzate in e-commerce e vendita al dettaglio (12%), sanità (9,4%), istruzione (7,3%), trasporti e logistica (5,8%), reclutamento e gestione delle risorse umane (5%), agricoltura (4,8%), intrattenimento (4,6%), marketing (2,7%) ed energia (1,9%).
Disrupt Africa evidenzia inoltre che 217 start-up nigeriane, pari al 45,1% delle start-up del Paese, hanno beneficiato di programmi di accelerazione o incubazione forniti da circa 150 incubatori, rispetto al 38,6% delle start-up in Egitto e al 25,7% in Sudafrica.
In totale, le start-up nigeriane, di cui il 15,6% ha almeno una donna nel team di fondazione, impiegano 19.334 persone, rispetto alle 11.340 delle loro controparti sudafricane. Il numero medio di dipendenti per start-up è di 40 unità. La fintech Renmoney ha il maggior numero di dipendenti in Nigeria (982), davanti alla pepita dell’e-commerce Alerzo (684) e alle fintech Cowrywise (570) e Flutterwave (541).