Più di 3126 casi di colera sono stati registrati durante le ultime due settimane negli stati di Yobe e Borno nel Nord Est della Nigeria. Secondo quanto annunciato ieri da fonti sanitarie dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (OCHA), l’epidemia avrebbe già causato 97 vittime.
L’epidemia avrebbe avuto inizio nella stato di Borno, all’interno dei campi profughi dove migliaia di rifugiati vivono in condizioni sanitarie difficili dopo essere fuggiti dalle violenze del gruppo estremista islamico nigeriano Boko Haram, ancora attivo nel Nord della Nigeria.
Come riporta l’emittente AlJazeera, mercoledì scorso le Nazioni Unite hanno annunciato che più di 500 persone sono morte a causa del colera nella regione attorno al Lago Ciad dall’inizio dell’anno.
Le inondazioni causate dalle pesanti piogge avrebbero creato l’ambiente perfetto per lo scoppio dell’epidemia, secondo quanto riportato dall’OCHA.
Nonostante la malattia possa essere facilmente curata e prevenuta attraverso vaccini e corrette pratiche sanitarie, resta ancora molto diffusa nel continente africano. Nelle scorse settimane anche lo Zimbabwe è stato colpito da una grave epidemia che ha causato la morte di 31 persone e ne ha infettate più di 5.000.