“La popolazione ha reagito con gioia alla notizia della liberazione di queste donne, ma ce ne sono molte altre ancora nelle mani dei terroristi, quindi si sta pregando perché si riescano a raggiungere anche queste”. Padre Timothy Cosmas, responsabile della commissione Giustizia e pace della diocesi di Maiduguri, commenta così con la MISNA le reazioni locali alla notizia, arrivata nelle scorse ore, della liberazione di circa 300 donne e ragazze tenute in ostaggio da Boko Haram.
“Chiediamo ai militari – continua il sacerdote – che facciano ancora più sforzi per salvare anche gli altri ostaggi, muovendosi con prudenza, così che queste persone non corrano rischi”. Quanto all’identità delle donne liberate durante l’offensiva militare nella foresta di Sambisa, non sono state ancora diffuse informazioni precise, ma questa circostanza non sorprende padre Cosmas. “In qualsiasi parte della regione fosse avvenuto il rapimento – spiega il religioso – i miliziani di Boko Haram portavano tutti gli ostaggi in quest’area, quindi le forze di sicurezza stano ancora lavorando all’identificazione”.
L’unica certezza è che non si tratta delle studentesse rapite nel 2014 a Chibok. Il responsabile di Giustizia e pace sostiene tuttavia che la popolazione è convinta che presto anche loro faranno ritorno a casa: “C’è ancora la speranza di trovare almeno una parte del gruppo”, dice. L’avanzata dell’esercito, però, procede “gradualmente”, vista l’ampiezza della foresta, in cui si troverebbero le ultime basi dei fondamentalisti. A sua volta il gruppo estremista, riconosce il sacerdote, è ancora in grado di sferrare attacchi, ma questi “sono molto meno gravi, anche soltanto rispetto a due mesi fa”. Si può quindi sperare, conclude “che Boko Haram, prima o poi, venga completamente neutralizzato”.
(29/04/2015 Fonte: Misna)
Nigeria – Felicità della popolazione per la liberazione delle ragazze
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