La salma di Deborah Samuel, la studentessa dello Shehu Shagari College of Education di Sokoto uccisa giovedì scorso in modo violento da alcuni studenti dopo essere stata accusata di aver offeso il profeta Maometto, è stata inumata nella città di Rijau, in Nigeria.
I familiari e i parenti della defunta hanno ricordato alcuni momenti della sua vita. Il reverendo Steven Makeri, che ha officiato l’inumazione, ha esortato i genitori a non perdere la speranza. Makeri ha invocato la coesistenza pacifica tra gli aderenti alle principali religioni del Paese, affermando che il fanatismo non porterà all’unità e alla coesione di cui la nazione ha bisogno per progredire.
I leader delle comunità cristiane stanno chiedendo convinte reazioni di condanna per quanto accaduto. Nel fine settimana, l’organizzazione ombrello di tutti i cristiani della Nigeria settentrionale ha condannato quello che ha definito il raccapricciante e barbaro omicidio di Deborah. In una dichiarazione firmata dal responsabile delle relazioni pubbliche, Jechonia Gilbert, l’Associazione cristiana della Nigeria (Can) nei 19 Stati settentrionali ha esortato “tutti i leader cristiani a interrompere la loro partecipazione al Consiglio interreligioso nigeriano (Nirec)” fino a quando i leader islamici non dimostreranno un impegno genuino nel controllare e disciplinare i loro seguaci.
Anche il Forum dei Governatori nigeriani degli Stati del Nord (Nsgf) e il noto studioso islamico Sheikh Ahmad Gumi si sono uniti al crescente numero di gruppi e individui che hanno condannato l’uccisione di Deborah Samuel. Il presidente del forum e governatore dello Stato di Plateau, Simon Lalong, in una nota per la stampa ha affermato che i governatori sono preoccupati per quanto avvenuto e per gli sviluppi successivi.