Nnamdi Kanu, leader del Popolo Indigeno del Biafra (Ipob), comparirà oggi davanti alla Corte d’Appello di Abuja. Lo riferisce la stampa locale ricordando che l’udienza per l’appello di Kanu, che contesta i sette capi d’accusa presentati contro di lui dal governo federale, era stata fissata in precedenza per l’11 ottobre, ma è stata poi anticipata a oggi.
Il governo federale aveva rinviato a giudizio Kanu con un’accusa modificata di 15 capi d’imputazione per tradimento. Il 28 maggio, il giudice ha annullato otto dei 15 capi d’accusa. In seguito all’estradizione di Kanu dal Kenya, è stato nuovamente rinviato a giudizio nell’ottobre 2021, davanti al giudice Binta Nyako presso la divisione di Abuja dell’Alta corte federale, per il suo presunto coinvolgimento in atti di terrorismo. Si è dichiarato non colpevole delle nuove accuse di terrorismo e tradimento formulate dal Dipartimento per la Sicurezza dello Stato (Dss).
Alla ripresa del processo, lo scorso 18 gennaio, il governo federale ha presentato altre 8 accuse di terrorismo contro di lui, portando il numero a 15, di cui si è dichiarato non colpevole. Il 28 maggio, il giudice del processo ha eliminato otto dei 15 capi d’accusa contro di lui, lasciando 7 capi d’accusa.
Di conseguenza, Kanu si è rivolto alla Corte d’appello per contestare i restanti sette capi d’accusa. Kanu ha anche chiesto la libertà provvisoria, ma il 18 maggio il giudice Nyako ha respinto la richiesta di libertà provvisoria affermando che egli deve spiegarle perché non ha rispettato le precedenti condizioni di libertà provvisoria concesse nel 2017. La giudice ha ritenuto che egli fosse libero di presentare un’altra richiesta di libertà provvisoria spiegando perché fosse assente dal caso dal 2017.
L’avvocato di Kanu ha nuovamente presentato una nuova richiesta di libertà su cauzione, chiedendo alla Corte di annullare l’ordinanza del 28 marzo 2019, che ha emesso un mandato di arresto per il suo cliente e ha ordinato di processarlo in contumacia.
Kanu era fuggito dalla Nigeria nel settembre 2017 dopo essere stato rilasciato su cauzione. In quello stesso periodo l’Ipob era stato designato come gruppo terroristico. Quando è comparso davanti alla Corte di giustizia di Abuja, ai primi di luglio e in assenza del suo avvocato, Kanu ha dichiarato di essere fuggito per “salvarsi la vita”, dopo appunto l’incursione da parte dei militari nella sua casa di Afara-Ukwu, vicino a Umuahia, nello Stato di Abia. Kanu ha affermato che sarebbe stato ucciso insieme ad altri quel giorno se non avesse avuto la prontezza di fuggire dal Paese.
Kanu era stato arrestato la prima volta a Lagos, con l’accusa di tradimento, il 14 ottobre 2015, ed è stato detenuto per più di un anno. Durante le udienze appariva regolarmente avvolto in uno scialle da preghiera ebraico. In tribunale ha affermato di “credere nell’ebraismo” e di considerarsi un ebreo.