Il presidente federale della Nigeria, Muahammadu Buhari, ha firmato ieri la nuova legge sul petrolio, la Petroleum Industry Bill (Pib), che entra in questo modo a far parte del corpus legislativo nazionale.
A comunicarlo è stato il consigliere speciale del presidente per i media e la comunicazione, Femi Adesina, ricordando che il Pib fornisce un quadro legale, di governance, normativo e fiscale per l’industria petrolifera nigeriana, lo sviluppo delle comunità ospitanti e le questioni correlate. Approvato a metà luglio dal Parlamento nigeriano, il disegno di legge era in discussione dai primi anni 2000 e la sua approvazione è considerata una sorta di successo personale dal presidente Muhammadu Buhari, che aveva deciso di riproporre il testo lo scorso anno, incontrando molte manifestazioni di scetticismo.
La nuova legge, oltre a modificare la redistribuzione dei ricavi destinati alle comunità che vivono nelle zone di estrazione, disciplina ulteriormente il regime fiscale cui sono soggette le società operanti in Nigeria. La tassazione sulla produzione aumenta, la tassazione sugli utili diminuisce e le aziende vedranno ridotte le detrazioni fiscali. Tuttavia, la legge si applicherà automaticamente solo alle nuove licenze. Un altro punto della riforma riguarda lo statuto della Nigerian National Petroleum Corporation (Nnpc), la compagnia petrolifera attraverso la quale il governo federale della Nigeria regola e partecipa all’industria petrolifera nazionale. Nnpc, accusata spesso di inefficienza e corruzione, dovrà destinare il 30 per cento dei suoi profitti all’esplorazione petrolifera.