Nigeria, la crisi dei carburanti sembra non finire mai

di claudia
benzina

La scena delle lunghe code di auto incolonnate fuori dai distributori di carburanti ormai asciutti è una scena diventata una costante, nella vita dei nigeriani, che ciclicamente si ritrovano arrabbiati in fila, per ore, sperando di comprare un po’ di carburante a un prezzo non troppo oneroso. Ieri le lunghe code sono continuate in tutte le città della Nigeria, dove la scarsità di benzina va avanti ormai da oltre una settimana e, anzi, è peggiorata. Molti automobilisti si sono messi in coda ieri mattina all’alba e al tramonto non erano ancora riusciti a fare rifornimento.

Alaba Oluwole, un tassista di Lagos, città commerciale della Nigeria, ha detto ai media nigeriani di aver trascorso sei ore in coda fuori a una stazione di rifornimento senza riuscire ad acquistare carburante: “Non ho lavorato per due giorni e non ho potuto sfamare la mia famiglia a causa della scarsità di carburante. La stazione di servizio ha interrotto le vendite a causa della situazione turbolenta ma tutti hanno bisogno di carburante e hanno perso la pazienza”.

La maggior parte delle stazioni di rifornimento ad Abuja, la capitale della Nigeria, hanno aumentato i prezzi della benzina: dal tasso ufficiale di meno di un dollaro al litro ora il carburante costa oltre 1 dollaro. I costi dei trasporti sono aumentati di circa il 40% a Lagos, Abuja, Port Harcourt, Enugu e nelle città del nord come Kaduna, Kano e Maiduguri.

La Nigerian national petroleum corporation (Nnpc), la compagnia petrolifera nazionale, ha dichiarato in una nota di aver consegnato più benzina ai depositi per i commercianti di petrolio ma gli effetti non semrano vedersi.

Il Paese sta attraversando una persistente carenza di petrolio da quando il presidente Bola Tinubu ha annunciato e applicato una drastica rimozione dei sussidi per l’acquisto di carburanti. 

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