In Nigeria un gruppo di studenti ha dato vita a una start-up che permette ai piccoli coltivatori di palme da olio di accedere alle attrezzature necessarie per la trasformazione dei loro raccolti senza doversi affidare a competenze straniere. Si chiama Releaf e, in particolare, offre delle tecnologie innovative, ma ispirate dall’agricoltura tradizionale, che semplificano le operazioni di raccolta e sgusciatura.
L’obiettivo di Releaf, che ha partecipato al concorso Agripitch ed è stata premiata a fine anno dalla Banca Africana di Sviluppo, è riportare l’intero processo di lavorazione della noce di palma a livello locale. La Banca Africana di Sviluppo, attraverso Agripitch, premia gli imprenditori innovativi del settore agricolo in Africa.
Negli ultimi 18 mesi la start-up ha interagito con oltre 1000 piccoli agricoltori.
Releaf, che oggi è guidata da Ikenna Nzewi, è nata nel 2015 per iniziativa di un gruppo di cugini che avevano studiato e si erano laureati negli Stati Uniti ma avevano scelto di ritornare a vivere e lavorare in Nigeria. Il gruppo ha dato vita a un’organizzazione senza scopo di lucro, chiamata The Releaf Group, attraverso cui sono stati cooptati altri giovani con profili compatibili. Oltre 120 giovani della diaspora sono stati coinvolti su vari progetti agricoli.
Lavorando sul campo si sono resi conto che i piccoli coltivatori di palme da olio utilizzavano spesso tecniche di raccolta obsolete, con conseguente scarsa qualità delle materie prime, sprechi durante il processo di raccolta e disponibilità limitata di input per gli impianti di lavorazione. D’altra parte, gli sgranatori utilizzati dalle fabbriche di lavorazione delle noci di palma erano costosi e inadatti alla tipologia di alcuni tipi di noce.
Si sono resi conto inoltre che non era la palma da olio a essere antiecologica in sè, ma il processo di coltivazione adottato dalle grandi aziende a portare spesso alla deforestazione.
“Il nostro modello si concentra sulla gestione della palma selvatica presente in natura, sul potenziamento dei piccoli proprietari e sulla riduzione degli sprechi”, spiegano. “Lavoriamo a stretto contatto con i piccoli agricoltori, senza prendere la proprietà della loro terra e imporre la monocoltura. Stiamo lavorando per garantire che i piccoli agricoltori adottino le migliori pratiche agricole e investano nelle loro attrezzature di lavorazione”.
Rispetto agli agricoltori Releaf agisce come un acquirente regolare di noci di palma, consentendo loro di esaurire le scorte più rapidamente. D’altra parte mette a disposizione la propria unità di sgusciatura agevolare la trasforamzione e ridurre i costi legati alla prelavorazione delle noci di palma.
Nigeria, la startup che rende sostenibile l’olio di palma
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