di Andrea Spinelli Barrile
L’intensa violenza della stagione delle piogge del 2022, con le inondazioni in quasi tutta la Nigeria che vanno avanti da giugno in particolare negli Stati federali del sud-est, sta mettendo in ginocchio buona parte dell’agricoltura e della logistica del Paese africano. Da giugno le autorità nigeriane hanno contato almeno 600 morti e 1,3 milioni di sfollati causati dalle inondazioni, un fenomeno che quest’anno è particolarmente intenso, molto più che nel 2012 e nel 2020 secondo quanto riferiscono i media nigeriani.
Nello Stato di Rivers, ad esempio continuano a sorgere decine di campi, sempre più affollati, per gli sfollati che sono riusciti a mettersi in salvo e sfuggire alla furia dell’acqua. Molti altri sono rimasti nei villaggi sommersi e dormono dove possono: ad esempio, sugli alberi, secondo quanto riferito da alcuni testimoni all’Afp.
Negli stati del sud-est attualmente le strade principali e le vie di collegamento sono sott’acqua e senza una barca, spostarsi da uno stato all’altro è impossibile. Queste difficoltà si ripercuotono sulla logistica, con tutte le difficoltà del caso di consegnare cibo, medicinali e beni di prima necessità. Inoltre il rappresentante dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) in Nigeria, Fred Kafeero, ha detto in una nota stampa che le inondazioni hanno aumentato il rischio di malattie come il colera.
Dal canto loro invece gli agricoltori nigeriani affermano di aspettarsi scarsi raccolti quest’anno: molte fattorie sono sommerse da settimane, altre sono invece state spazzate via dalla furia delle inondazioni e dalla pioggia battente. Uno degli effetti sui mercati è l’aumento continuo dei prezzi dei generi alimentari, che scarseggiano sempre più. Tuttavia, quei prodotti che si sono salvati dalle acque spesso marciscono lungo il trasporto verso i mercati, diventato più lungo e laborioso a causa dell’interruzione delle vie di collegamento. Secondo gli agricoltori il 20% dei beni che arriva nei mercati locali è guasto. Chi Lael, portavoce del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Pam) in Nigeria, si è detta preoccupata, in una nota stampa, per la “preoccupante stagione del raccolto che ci attende”.
Alcuni agricoltori hanno perso quasi il 75% di tutto ciò che è stato piantato quest’anno, ha detto al Daily trust Kabir Ibrahim, il presidente nazionale dell’associazione degli agricoltori locali. I danni causati dalle inondazioni si estendono anche al bestiame in aree come lo stato di Bayelsa, dove Innocent Aluu ha detto ad Africanews di aver perso quasi 10.000 polli a causa delle inondazioni, la maggior parte dei quali muoiono per malattie trasmesse dall’acqua.