Nigeria – L’esercito subisce gravi perdite contro Boko Haram

di AFRICA

Nel nord della Nigeria sembra peggiorare il conflitto tra esercito e combattenti jihadisti, in vista delle elezioni generali del prossimo 16 febbraio prossimo. Tra domenica e martedì circa 100 soldati nigeriani sono stati uccisi in un duplice attacco ad una base militare nel villaggio di Metele, nello stato nordorientale di Borno, epicentro delle attività di Boko Haram e del gruppo scissionista legato allo Stato Islamico.

«Gli insorti ci hanno preso di sorpresa», aveva detto all’agenzia Reuters un ufficiale che ha chiesto l’anonimato. «La base è stata bruciata con le armi e abbiamo perso circa 100 soldati. È una perdita enorme». Molti soldati sarebbero dispersi e il numero delle vittime potrebbe essere anche superiore. Un soldato ha detto che la maggior parte dei colleghi è morta martedì, in un agguato compiuto mentre cercavano di recuperare i corpi delle vittime dell’attacco di domenica. «Abbiamo abbandonato carri armati e armi – ha aggiunto – e il villaggio è ancora sotto il loro controllo».

Solo venerdì dopo quasi una settimana dall’attacco, l’esercito nigeriano ha ammesso attraverso un comunicato che sta operando in “tempi difficili” e di aver subìto pesanti perdite, ma ha parlato solo di una quarantina di soldati uccisi, come riportato dalla BBC.

I militanti jihadisti hanno ucciso centinaia di soldati nella regione negli ultimi mesi, nonostante l’esercito tenda a dimostrare di avere la situazione completamente sotto controllo. Fonti militari e di sicurezza parlano di una situazione in costante deterioramento, secondo quanto emerso dalle rivelazioni della Reuters, con «truppe male equipaggiate e stanche che hanno raggiunto il punto di rottura».

Il bilancio è tra i più alti da quando il presidente Muhammadu Buhari è salito al potere nel 2015 e potrebbe aumentare le pressioni su di lui anche fra l’esercito (come si è visto nei giorni scorsi), in vista delle elezioni di febbraio, anche per le sue costanti rivendicazioni di vittoria sui terroristi, fatte durante i nove anni presidenza.

A dimostrare ulteriormente che la guerra è tutt’altro che finita, c’è poi la notizia arrivata ieri dal vicino Niger del rapimento di circa 15 ragazze in alcuni villaggi nel comune di Toumour, nella regione di Diffa, proprio dove qualche giorno fa sono stati uccisi da assalitori sconosciuti otto dipendenti della società francese di trivellazione Foraco. Secondo quanto riporta Rfi, molte fonti locali puntano il dito proprio contro Boko Haram che continua ad agire anche oltre confine nella regione del Lago Ciad.

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